MotoGP, Miller: "Quartararo si lamenta di Yamaha, però ha rinnovato il contratto"

MotoGP, Miller: "Quartararo si lamenta di Yamaha, però ha rinnovato il contratto"© Luca Gorini

ESCLUSIVA - Jack su Fabio: "Dice che la M1 soffra di velocità e potenza, allora perché non ha cambiato Casa? Di opportunità ne aveva, ma ha preferito firmare ancora per Iwata"

27.10.2022 ( Aggiornata il 27.10.2022 11:30 )

Uno dei due australiani in griglia questìanno, dal 2023 il solo Down Under della MotoGP. Jack Miller, nativo di Townsville e ventisettenne in forza al team Lenovo Ducati, ripercorre le orme tracciata da illustri, capaci di lasciare firme indelebili nel paddock iridato a due ruote. Wayne Gardner, Michael Doohan e Casey Stoner, ovviamente: "Wayne fu il primo a rischiare . Jackass spiega quanto sia difficile stare lontano dalle proprie radici - andando via dal Paese, sfidando l’Europa e il Motomondiale. Riuscendo a vincere, realizzando l’obiettivo di carriera vestendo il ruolo di pioniere australiano. Casey era un talento smisurato, vederlo in azione è stato un onore dal grande valore tecnico ed emozionale. Ha segnato l’Albo d’Oro indelibilmente. Detto questo, Mick è il mio preferito, un vero mito, l’idolo delle folle, la persona semplice e il professionista, il campione. Doohan ha dominato per cinque anni di fila in 500, scrivendo la storia. Mi hai fatto scegliere tra tre profili unici e rari, che hanno affrontato viaggi pazzeschi pur di conseguire i rispettivi obiettivi".

Tu senti la nostalgia di casa?

"In maniera veramente enorme, ogni giorno. Sempre. Dal momento in cui prendo l’aereo, allontanandomi dall’Australia. Dal momento a precedere il mio ritorno a Townsville, così lontano e diverso dal Vecchio Continente. Mi manca casa mia, mi mancano le mie cose e le mie persone. Hai visto cosa significhi intraprendere dall'Europa all'Australia un viaggio talmente lungo e faticoso, giusto? uguale è viceversa".

Varrebbe la pena fare avanti-indietro durante la stagione?

"No, non ce la farei. Perderei energie fisiche e mentali, proprio non è fattibile. La carriera di un pilota è corta, poiché ricoprente una breve parte della vita di un individuo. Questa parte va vissuta al massimo, affrontando qualsiasi sorta di sacrificio, tra i quali spostarsi, cambiare dimora e alloggiare all’estero. Ho già spento tanti anni fuori dall’Australia, sapendo che, prima o poi, smetterò”.

Miller: "Ducati la migliore, ma in MotoGP regna l'equilibrio"

E' vero, viaggi lunghissimi, lontananza dagli affetti, usi e costumi da rivedere. Ma anche popolarità, successo, possibilità di figurare nel meglio del meglio. La MotoGP, nel caso di Miller vestita di Rosso. Gli sforzi di Jack vengono ben ripagati: "Ho il privilegio di figurare in un team ufficiale della MotoGP - conferma - ho vinto Gran Premi, sono un professionista riconosciuto. Tutto speciale, sebbene io speri di essere ricordato come una buona persona. Qui sto vivendo il mio sogno, ma un giorno finirà, si consumerà. E quando finisce, è finita. Sicché mi auguro di essere considerato sì un fantastico pilota, però pure un fantastico ragazzo. Un uomo”.

Pare che la Desmosedici sia la moto migliore. Che ne pensi?

Così dicono, però dobbiamo pensare che tutte le moto siano valide e competitive. Fabio Quartararo continua a lamentare scarsa potenza e bassa velocità nella sua M1, e allora perché ha firmato ancora per Yamaha? Io sostengo che tutte le MotoGP siano buone, e lui aveva l’opportunità di cambiare. Perché non lo ha fatto? Non ci sono moto cattive oggi, ogni marchio è competitivo”

Anche la KTM? L'anno prossimo sarà la tua nuova cavalcatura.

Sì, è veramente valida la RC16 austriaca. Mi focalizzerò e impegnerò per fare bene, altro che bla bla bla costituiti dalle solite parole e lamentele. Oggi ogni moto è veloce e prestante, non ci sono moto inferiori e svantaggiate. Sentiamo solo parole, alla fine contanto i fatti. E i fatti evidenziano il grosso equilibrio di questo campionato”

 

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