MotoGP Malesia, Bagnaia: "Nei test non chiudevo una curva, ora è tutto diverso"

MotoGP Malesia, Bagnaia: "Nei test non chiudevo una curva, ora è tutto diverso"© Luca Gorini

"Felice di come sia riuscito ad adattarmi alla moto. Un errore essere fuori dalla top ten, seppur per 3 millesimi"

21.10.2022 ( Aggiornata il 21.10.2022 12:55 )

Non è stato il venerdì che Pecco Bagnaia si aspettava, ma è certamente presto per creare allarmismi. Il piemontese infatti ha mancato l’approdo in top ten durante la FP1, scegliendo di non montare una gomma morbida e di non tentare il time attack, con conseguente impossibilità di migliorarsi in FP2 causa maltempo.
 
“E’ stato più un errore il non essere in top ten stamattina - apre Pecco - piuttosto che un colpo di sfortuna il maltempo. In FP1 abbiamo deciso non fare il time attack, non aspettandoci la pioggia, ed all’ultimo giro della sessione ho commesso un errore che mi ha estromesso dai dieci per 3 millesimi. Abbiamo comunque fatto un buon lavoro in entrambe le sessioni, lavorando molto con le gomme usate, media in primis: vorrei solo capire perché sul bagnato non riesco ad avere le stesse buone sensazioni dello scorso anno”.
 
Pensavi che la media bastasse stamattina per un posto nei dieci?
 
“L’ultimo giro ho perso due decimi tra la curva 9 e la 10, ma ora è inutile recriminare. Nel time attack avrei faticato anche oggi pomeriggio, dato che da regolamento tutte le gomme che hanno fino a 3 giri ti vengono portate nei weekend futuri: a fine FP2 ho usato una morbida rimasta da Portimao, che certamente non avrebbe reso come una gomma normale”.
 
Hai fatto le prove di duello con Marquez in FP2?
 
“Sì ad inizio sessione. E’ stato divertente, ci sono stati un po’ di sorpassi e controsorpassi. Dopo qualche giro però tutti hanno preso margine su di me, dato che i primi giri sul bagnato sono stati complicati. Nel proseguo le cose sono migliorate”.
 
Iniziando a girare è salita la pressione?
 
“Oggi quando ho visto la pioggia mi sono preoccupato, pensando ad una eventuale Q1, ma sono che il nostro potenziale può essere sempre alto”.
 
Rispetto ai test come è cambiata la moto? Come sei cambiato tu?
 
“Stamattina quando ho visto che riuscivo a chiudere tutte le linee ho sorriso. Nei test eravamo in condizioni complicate: andavo sempre lungo e non riuscivo a fare due giri uguali. Vedere come sono riuscito ad adattarmi alla moto mi ha fatto notare una grande differenza. Onestamente anche l’aderenza della pista è cambiata, peggiorando”.
 
In questi giorni ha ripensato al passato? Ad esempio a come sei approdato nella VR46 Riders Academy
 
“E’ una storia lunga. Ricordo il primo incontro con Uccio a Brno, quando mi disse di sorridere di più perché sembravo sempre arrabbiato o triste. A Phillip Island mio padre ebbe un meeting con lui, nel quale gli spiegarono l’idea di creare un’Academy per giovani piloti. Era il 2013". 

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