MotoGP: I “team orders”, il pomo attuale della discordia

MotoGP: I “team orders”, il pomo attuale della discordia© Luca Gorini

Dalla “map 8” a Lorenzo in quale di Valencia 2017 per Dovizioso fino ai recenti casi in questa stagione per portare Bagnaia al titolo contro Quartararo

05.10.2022 ( Aggiornata il 05.10.2022 09:48 )

La frase pronunciata da Johann Zarco nel post gara thailandese “Ducati ha chiesto di non togliere punti, se non per la vittoria” ha scatenato un inevitabile putiferio intorno al pilota francese (ed anche a Ducati), rei di praticare giochi di squadra per portare Bagnaia alla conquista del titolo. Titolo piloti che a Ducati manca dal lontano 2007 con Casey Stoner. 

Intravedendo la possibilità di arrivare a questo traguardo (Bagnaia a -2 da Quartararo con tre gare ancora da disputare), Ducati è nella posizione di chiedere ai suoi piloti di non ostacolare più di tanto Bagnaia in gara, nonostante lo stesso Pecco abbia chiesto di non attuare ordini di squadra cercando di arrivarci da solo alla conquista del titolo. 

E’ innegabile che da parte dei piloti Ducati ci sia un occhio di riguardo quando sono vicini a Bagnaia in gara ed il fatto che Zarco non abbia accennato ad un sorpasso al #63 lo dimostra, come lo è stato per Bezzecchi a Motegi la gara scorsa quando ne aveva l’opportunità fiutando le difficoltà iniziali dello stesso Pecco. 

Dalla “mappa 8” ai “viaggi” di Tardozzi e Dall’Igna nei vari box Ducati


I giochi di squadra, piaccia o meno, nel Motorsport ci sono sempre stati, più frequenti in Formula 1, velati o meno dai team radio (celebre il “Fernando is faster than you” a Felipe Massa in Germania nel 2010, o il cartello esposto ai piloti Ferrari Villeneuve e Pironi ad Imola 82, preludio alla sciagura di Zolder, giusto per citarne due), e abbastanza limitati nel Motomondiale o nel Mondiale Superbike. 

Restando in ambito MotoGP e circoscritto a Ducati, come non ricordare la famosa “mappa 8” mostrata a Jorge Lorenzo a Valencia nel 2017 per cedere la posizione a Dovizioso in lotta per il titolo con Marquez. Gara quella che però finì male per Ducati con entrambi i piloti a terra nello spazio di pochi giri, prima Lorenzo e poi Dovizioso.

Quest’anno, come detto in precedenza, la questione dei giochi di squadra sta prendendo tanto piede con Ducati che può contare su 8 moto in griglia e 6 stabilmente in top 10. Nelle ultime gare si vedono spesso sia Davide Tardozzi che Gigi Dall’Igna viaggiare nei vari muretti box dei team satellite Ducati per “impartire” l’ordine di non ostacolare il pilota candidato al titolo.

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