MotoGP di Aragòn: (forse) la pista peggiore per Quartararo

MotoGP di Aragòn: (forse) la pista peggiore per Quartararo© Luca Gorini

Fabio arriva al Motorland, tracciato che non lo ha premiato con la sua Yamaha. Il motore della M1 soffre le prestazioni della concorrenza, a meno che El Diablo non faccia come al Red Bull Ring

14.09.2022 18:07

Motegi, Buriram, Phillip Island, Sepang e Valencia. Sì, ma prima di questi tracciati ci sarà Aragòn. La MotoGP sta per affrontare le restanti sei trasferte 2022, arrivando al Motorland, pista dove l'anno scorso Pecco Bagnaia conquistò una eccezionale vittoria. Mentre il torinese e la Ducati se la giocavano contro Marc Marquez e la Honda, Fabio Quartararo pensava ad altro.

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Ecco a cosa pensava il numero 20: a limitare i danni. La sua M1 le prendeva un po' ovunque, non tanto in curva, quanto in accelerazione e in termini di velocità massima. Tra un piega e l'altra, il mestiere di colui prossimo all'incoronazione colmava le falle, tuttavia non abbastanza. 

Infatti, quando c'erano da snocciolare tutte le marce, lui sembrava "piantato" e gli altri fuggivano. Il Motorland presenta un lungo rettifilo, parallelo al dritto dei box. Ecco, lì la Yamaha soffriva. Guardate l'ordine di arrivo: Pecco Bagnaia, Marc Marquez, Joan Mir, Aleix Espargarò, Jack Miller, Enea Bastianini, Brad Binder. Praticamente ogni Marchio, Ducati, Honda, Suzuki, Aprilia, KTM,.Tranne Yamaha.

Anche Desmosedici "datate" hanno messo dietro la quattro cilindri ufficiale del team Monster Energy. Nulla togliedo all'abilità di Quarta, evidentemente qualcosa ha funzionato poco. Basti pensare che i colleghi di casacca sia siano visti niete e anche meno.

M1 evoluta solo nel 2023, ma al Red Bull Ring...

Sono piaciute molto le evoluzioni apportate alla moto dalla Casa di Iwata, tanto che Fabio ha dichiarato quanto leggete qui. Mannaggia, il francese dovrà attendere l'arrivo del 2023, nel frattempo dovrà adeguarsi, usando il materiale oggi a sua disposizione. 

E lo sa già: Ducati e Aprilia risultano irresistibile quasi in ogni condizione, a meno che il tracciato in oggetto non presenti solo curve da raccordare in sequenza. Al Motorland ci sarebbero anche, però giusto un paio. Per il resto, accelerazioni e gas spalancato per secondi e secondi.

Se Quartararo avesse già sotto al fondoschiena il propulsore del futuro magari - magari, certo: pure le altre Case miglioreranno in previsione prossima e già lo fanno - potrebbe rimanere nel gruppo di testa, limitando i danni. A ben pensarci, il Red Bull Ring avrebbe dovuto rappresentare campo di sconfitta, invece... secondo gradino del podio. Il gesto del fuoriclasse ha fatto la differenza.

 

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