A Misano, Jack ha concluso il lavoro con il team Lenovo Ducati: "Mi sono dedicato a prove di assetto, chiudendo la sessione mattutina con una caduta"
E' arrivato in sala stampa prima di quanto lo aspettassimo. Jack Miller era vestito da abiti Ducati, sì, ma non di tuta in pelle, guanti, casco e stivali. L'australiano indossava gli indumenti da paddock, costituiti da polo e pantaloncini. Dettagli? No, è la spiegazione di come il suo lavoro sia finito anzitempo: "Del resto, non avevo niente di nuovo da provare, infatti sono state le prove più utili di sempre - ovviamente, il numero 43 ironizzava - ho concluso con una caduta, comunque riuscendo a completare il programma di parti tecniche da usare nelle prossime gare".
Se è vero che non aveva novità - e gli crediamo - cosa ha fatto Jack in un giorno e mezzo di test? Semplice, si è dedicato ai set up della sua Desmosedici: "Esperimenti di assetto - eccolo - e non posso giudicare positive o negative le cose provate. Ogni cosa ha lati buoni e meno, che si possono usare nei prossimi circuiti".
Rivedremo Jackass e la GP22 in azione presto, a partire dal Motorland: "Ciò che abbiamo fatto si rivelerà utile per le trasferte che ci attendono - spiega - ed è stato un buon lavoro, come detto. Per il resto, ripeto quanto sottolineato prima: nessuna nuova parte per me".
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