MotoGP, Bastianini in Ducati ufficiale: a vincere è la meritocrazia

MotoGP, Bastianini in Ducati ufficiale: a vincere è la meritocrazia© Luca Gorini

Nel ballottaggio tra Enea e Martin, la Casa di Borgo Panigale ha tralasciato questioni nazionalistiche e di marketing, facendo valere i tre successi colti dall'italiano, decisamente più in forma dello spagnolo

27.08.2022 ( Aggiornata il 27.08.2022 12:05 )

Lo avete già appreso ieri, Enea Bastianini affiancherà Pecco Bagnaia nel Lenovo Ducati Team, costituendo una coppia Rossa e completamente italiana in MotoGP. La Casa di Borgo Panigale ha scelto, disorientando gli addetti ai lavori: ammettiamo di aver creduto che l'opzione sarebbe ricaduta su Jorge Martin, invece...

Jorge Vs Enea: il 2021 è dello spagnolo

Affidiamoci ai numeri, prendendo in analisi la stagione 2021 e i Gran Premi disputati quest'anno. Jorge è uscito in qualità di Rookie of the Year nel novembre scorso, previo la nona posizione finale, frutto della vittoria conquistata in Stiria e dei podi calcati a Doha, Austria e Valencia. Il portacolori del satellite Pramac ha sfruttato alla grande materiale simile a quello Factory.

La Bestia correva per l'indipendente Avintia, portando in pista una Desmosedici GP19, periodicamente aggiornata da parti evolute. Il campione in carica della Moto2 è giunto in finale undicesimo, coi migliori risultati colti a San Marino ed Emilia-Romagna, Gran Premi di casa da terzo posto per lui.

A dire il vero - suggellando il concetto qui espresso - Martin ha fatto meglio di Enea, lo dicono gli ordini di arrivo, i numeri e, senza l'infortunio patito a Portimao e relativa assenza, lo spagnolo avrebbe costruito anche di più. Comunque entrambi contenti, sapevano che il 2022 avrebbe consentito loro di giocarsi il posto importante e ambito: Lenovo Ducati ufficiale.

MotoGP 2022: La Bestia 3 - Martinator 0

Ora soffermiamoci ai rispettivi rendimenti attuali. Martin è rimasto in Pramac, per una dotazione tecnica davvero vicina a quanto garantito a Pecco Bagnaia e Jack Miller nella formazione di riferimento bolognese. Da lui si aspettava un ulteriore salto di qualità, non registrato: d'accordo, i fastidi al braccio destro - con tanto di operazione - lo hanno limitato, ma lui ha deluso. Solo 87 punti raggranellati, due bei secondi posti in Argentina e Catalunya, ben quattro "zero" incassati. Martinatori non c'è.

La Bestia, contrariamente, ha vinto in tre occasioni: Lusail, Americhe e Francia. Bastianini c'è, malgrado una Desmosedici GP21. Il sesto posto a precedere Misano lo racconta protagonista di categoria, vera rivelazione della contesa ancora in corso. Lo stile esibito dal numero 23 e il carattere palesato nei momenti duri, dicono come il romagnolo sia entrato nell'ambito di maturità richiesto all'investitura annunciata ieri.

Enea ufficiale Ducati poiché italiano? Macché 

Chiosiamo così, qualora ce ne fosse davvero bisogno; Ducati ha scelto un italiano, non perchè questo sia italiano. La Casa bolognese ha selezionato Bastianini facendo valere le vittorie siglate da quest'ultimo, mica perché egli nato a Rimini il 30 dicembre 1997. No no. I dirigenti della Rossa hanno monitorato ogni cosa, dai risultati ai miglioramenti, dall'atteggiamento in pista al lavoro nel garage. Scegliendo, lasciando da parte la bandiera tricolore sventolata in comune e un marketing che avrebbe preferito avere un box totalmente nazionale.

Senza nulla togliere a Martin, da noi ritenuto apertamente un vero e proprio talento, anch'egli destinato a grandi traguardi. Anzi, lo avremmo visto bene in Honda Repsol HRC, a far coppia con Marc Marquez. Già. Però, se guardiamo quanto successo da marzo a oggi, Enea ha palesato crescita, Jorge plafonamento. 

Perciò, rimanendo sempre imparziali, diciamo che a Borgo Panigale abbia regnato la meritocrazia. Quando si afferma che in Italia questo valore sia scomparso da ogni ambito, rileggete il seguente pezzo e confrontatelo con eventi esterni alla MotoGP: chi ha meritato è stato promosso, nessuno deve recriminare qualcosa a qualcuno. Brava Ducati, così si fa. 

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