Così uguali, così diversi: in MotoGP e SBK il titolo è un affare per 3

Così uguali, così diversi: in MotoGP e SBK il titolo è un affare per 3© Luca Gorini

Quartararo costante come Rea, Bagnaia in palla come Toprak: analogie e differenze due trii in lotta per il titolo

26.08.2022 ( Aggiornata il 26.08.2022 16:52 )

“2022, la stagione del 3". Se dovessimo dare un titolo alla stagione in corso, questo potrebbe essere una valida alternativa, ed il motivo è presto spiegato. Non è capitato spesso infatti che in entrambi i principali campionati – ovviamente MotoGP e Superbike – vi fossero in contemporanea tre piloti in lotta per il titolo, in grado di dare vita domenica dopo domenica ad uno show entusiasmante.
 
Dalla Spagna alla Turchia passando per Italia, Francia e Irlanda del Nord: il mappamondo della lotta titolata è ampio e variegato, tra similitudini e differenze che accomunano o differenziano gli attori coinvolti.

Il più in forma: Bagnaia e Razgatlioglu

Non potremmo fare nomi diversi, del resto insieme hanno vinto otto delle ultime nove gare a disposizione. Pecco e Toprak sono senza dubbio i due piloti più in palla nelle rispettive battaglie iridate, pur avendo alle spalle storie diverse.
 
Bagnaia ha sempre avuto un mezzo performante, probabilmente il più performante della griglia, ma ha necessitato del giusto tempo adattarsi: la GP22 del resto si è presentata in Qatar come un piccolo cantiere ancora aperto, anche a causa dei pochi test a disposizione, e le parole di Pecco dopo il primo GP – “Sono un pilota, non un collaudatore”sono risuonate forte e chiaro a Borgo Panigale.
 
Gara dopo gara la GP22 e Pecco sono sbocciati come fiori a primavera e – battute d’arresto più o meno sfortunate a parte – il piemontese ha iniziato a macinare risultati, sino all tripletta messa a segno recentemente. La scalata verso la vetta è ancora lunga, ma ora Bagnaia può contare sulla migliore versione di sé stesso.
 
Discorso diverso per il campione in carica delle derivate, costretto a fare i conti – un po’ come il compagno di marca nell’altro paddock – con un mezzo inferiore a quello dell’attuale leader di campionato. Una differenza di prestazioni che ha impedito a Toprak di brillare nei primi round, tanto che il primo successo è giunto solamente a Misano, alla gara numero 11 in calendario.
 
Da quel momento in poi però il turco ha preso fiducia e, nei tracciati dove vi era la possibilità come Donington e Most, non ha che lasciato le briciole agli avversari. Le carenze della R1 restano, ma il Toprak attuale potrebbe davvero impensierire Bautista fino alle ultime manche della stagione.

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