MotoGP, s'infiamma la lotta per il titolo: ecco perché Bagnaia può farcela

MotoGP, s'infiamma la lotta per il titolo: ecco perché Bagnaia può farcela

Il pilota piemontese è reduce da due successi consecutivi, il morale non è mai stato così alto e Quartararo è in leggera flessione

13.08.2022 ( Aggiornata il 13.08.2022 20:16 )

Il campionato sta entrando nel vivo per quanto riguarda la lotta al titolo anche se la classifica pende ancora dalla parte di Fabio Quartararo; il francese, infatti, ha 22 punti di vantaggio su Espargarò e 49 su Bagnaia, tuttavia nelle ultime gare il riferimento della top class non è stato il campione in carica, bensì lo stesso Bagnaia, che soprattutto con l'ultimo successo di Silverstone ha lanciato un chiaro segnale alla concorrenza. Il divario in classifica è ancora molto ampio ma il pilota Ducati ha dalla sua alcune carte da giocarsi.

Velocità e gestione: i miglioramenti di Bagnaia


Si sta palesando una situazione analoga a quella della passata stagione, con il 25enne piemontese costretto a rimontare e a cercare di ricucire un gap importante nei confronti del leader della classifica. Un peccato considerati gli errori della prima metà della stagione, che, qualora non ci fossero stati, avrebbero creato tutt'altra situazione. Fino ad oggi, Quartararo non ha sbagliato quasi nulla ma in termini di velocità Bagnaia è apparso quasi sempre più veloce, esattamente come nella seconda metà dello scorso campionato.

Il pilota della VR46 sta ulteriormente crescendo, sia dal punto di vista tecnico (ormai è a tutti gli effetti il riferimento della casa di Borgo Panigale) che sotto il profilo della mentalità. Gli errori di inizio campionato non si stanno più vedendo ed inoltre sembra stia raggiungendo una maturità di guida e soprattutto di gestione della corsa che prima non si ravvisava. Simbolo di ciò è proprio la gara di Silverstone, in cui "Pecco" non era il più veloce in pista, ma è comunque riuscito a vincere, attraverso una gestione della corsa impeccabile e priva di errori.

La Ducati è il riferimento della top class ed il calendario è dalla parte dell'italiano


Il gap in classifica, come detto, è ancora grande ma a giocare a favore dell'italiano ci sono altri due punti importanti. In primis l'aspetto tecnico legato alla moto, la Ducati è senza dubbio la moto più competitiva al momento, probabilmente la più completa. Stessa cosa non può dirsi per la Yamaha, veloce solo nelle mani di Quartararo ed in affanno in relazione alle prossime piste in calendario, che dati alla mano, non dovrebbero portarle grandi vantaggi. La Yamaha continua a soffrire in termini di potenza e accelerazione, e su piste come Aragon, Motegi, Sepang e Red Bull Ring, questo deficit potrebbe giocare un ruolo chiave. Al contrario, la Ducati quest'anno sembra aver ridotto il divario che la separava dalla moto giapponese per ciò che riguarda la guidabilità, essendo perciò potenzialmente competitiva su ogni tipo di pista. Anche le statistiche non sono a favore di Quartararo, delle piste mancanti da qui alla fine della stagione il francese non ha mai vinto, un fattore non troppo determinante ma sicuramente non incoraggiante.

In più, il calendario potrebbe giocare un ruolo importante; delle otto gare che mancano Bagnaia nella scorsa stagione ha trionfato in tre occasioni, ovvero Aragon, Misano e Valencia. Senza contare che il prossimo appuntamento si disputerà in Austria, una pista storicamente pro-Ducati, vittoriosa per ben cinque volte su sei partecipazioni. Al contrario Quartararo potrebbe patire le suddette piste, non potendo (probabilmente) contare, inoltre, sull'aiuto dei compagni di marca. Bagnaia invece, dalla sua ha dimostrato di poter avvalersi del (relativo) aiuto di Jack Miller, abbastanza veloce da affacciarsi molte volte nelle zone del podio.

Inoltre, se è vero che gli altri piloti Ducati, su tutti Martin e Bastianini, non faranno sconti al torinese, è altrettanto vero che quando i giochi per il titolo entreranno definitivamente nel vivo, potrebbero arrivare dall'alto direttive finalizzate all'unico obiettivo di Ducati, ovvero riportare a casa un titolo che manca da 15 anni. L'impresa è delle più difficili, 49 punti di svantaggio sono tanti, ma attualmente, se c'è un pilota in grado di provarci e riuscirci è proprio Bagnaia.

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