Esclusivo Reggiani: “La RS-GP? La paragono alla Ducati. Aleix? Spero abbia più fortuna di me"

Esclusivo Reggiani: “La RS-GP? La paragono alla Ducati. Aleix? Spero abbia più fortuna di me"© Luca Gorini

Ex portacolori Aprilia, abbiamo fatto una chiacchierata con Loris in cui ci ha dato il suo punto di vista sulla Casa di Noale e sui valori in pista

12.07.2022 15:08

L’era di Aprilia, tra fine anni 80 e inizio anni 90, cominciò grazie ad un paio di figure necessarie, come Carlo Pernat come direttore sportivo e Jan Witteveen a curare la parte tecnica, e alla bravura di Loris Reggiani che creò una moto competitiva che negli anni a venire raccolse grandi successi. Siamo andati a fare quattro chiacchiere con l’ex pilota, che ha parlato della Casa di Noale e non solo.

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Come fu per te in passato, oggi Aleix Espargarò ha portato Aprilia in alto dopo aver sviluppato la moto. Cosa ne pensi di questo parallelismo?
Mi fa piacere ovviamente perché dopo 35 anni ritorna fuori il mio nome come colui che ha “dato il là” alle corse dell’Aprilia. La mia autostima ne gode! (ride)

Come vedi la stagione di Aprilia?
Molto bene, è molto forte. È una moto che potrei pensare di paragonare alla Ducati. Nonostante ce ne siano solo due in pista, e quindi si devono sobbarcare molto più lavoro due piloti soli piuttosto che gli altri che sono in otto. È vero anche che finora Aprilia ha potuto beneficiare delle concessioni e adesso non le avranno più e quindi sarà più dura.

Ti rivedi un po’ in Aleix?
Non lo conosco personalmente. Visto da fuori sì, è una persona che sta sulle sue, schivo, senza troppe arroganze, senza troppi “sono tutto io” com’era Max Biaggi. A livello di pilota, lo stile di guida si è evoluto almeno tre volte dai miei tempi. A livello di aggressività e sorpassi, per come lo vedo guidare, è uno che non fa sorpassi di quelli molto aggressivi che si vedono adesso. Di quelli che si spinge fuori l’avversario per passarlo, che a me non piacciono. Io ero molto corretto: non ricordo di aver mai fatto sorpassi in cui mi sono appoggiato a qualcuno e mi sembra che Aleix sia nello stesso ordine di idee.

"Sulla vittoria del Mondiale dico..."


E Aleix è arrivato a 32 anni a lottare per il titolo iridato…
Più o meno come me. Ma spero che abbia più fortuna di me, glielo auguro proprio!

Mancano nove gare, quante possibilità ha?
Di sicuro molte perché non è uno che ama buttare via. Per ora è l’unico a non avere ancora buttato via punti per un suo errore di guida. Quello che è avvenuto a Barcellona (quando ha esultato con un giro di anticipo, ndr) non lo considero. Quindi a oggi è il più costante di tutti.

Guardando in generale al campionato che commento fai?
Sarà sicuramente emozionante fino alla fine. Ci sono almeno due piloti in Ducati che possono vincere, poi Aleix e Fabio Quartararo. Prima dell’ultima gara non si potrà definire il campione quest’anno. Soprattutto dopo la debacle del francese: era l’unico che se ne poteva andare.

Ti ha stupito?
Sì, decisamente. Però lo ritengo un momento di mancanza di lucidità anche dovuto alla mancanza di potenza della sua moto. Per fare un sorpasso è sempre costretto a forzare in ogni caso e nella staccata è troppo lontano dagli altri. Ci sono sempre quei 5 metri di troppo che non glielo consentono. Chiaro che se avesse aspettato qualche giro in più magari avrebbe trovato una situazione migliore, ma era già da un po’ che era dietro ad Aleix. Evidentemente aveva pensato che quello fosse il punto giusto.

Come commenti la prima parte di stagione di Bagnaia?
Ha dimostrato di essere un po’ troppo sotto pressione. In altre gare ha anche dimostrato di saperle gestire molto bene. Quando non fa errori lotta per vincere o vince. Faccio fatica a pensare che già quest’anno possa cambiare strada e quindi temo che prima della fine dell’anno commetterà ancora degli errori. Temo, ma spero di no ovviamente. Invece mi dispiace molto per Enea Bastianini che ha perso il bandolo della matassa. Da fuori non riesco a farmene un’opinione.

Se tu fossi il manager, chi sceglieresti come nuovo compagno di squadra di Pecco?
Prenderei Martin, ma solo perché non vorrei mai mettere due italiani (o due piloti della stessa nazionalità) in una squadra così importante. Diventano difficili da gestire. Alla fine è andata così anche quando c’erano Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci: sembrava dovesse essere la coppia migliore del mondo, poi alla fine hanno sbroccato pure loro…

Ad Assen è salito sul podio Maverick Vinales, che valore dai a questo risultato?
Deve riuscire ad andare anche più forte, ha ancora più talento di quello che ha dimostrato in Olanda. Era salito sul podio ma il suo compagno di squadra è stato ancora più veloce di lui. La strada intrapresa è quella giusta, sta sempre migliorando su quella moto.

Nel qual caso diventasse un rivale diretto di Aleix, come ti aspetti la gestione Aprilia?
I due piloti mi sembrano persone molto quadrate, quindi non sarei tanto negativo. Finora si sono aiutati, ovvio che finora motivi di screzi non ce ne sono mai stati. Da adesso in poi comincia a essere importante. Per esempio in Olanda, Vinales sul podio e Aleix quarto, da team manager un po’ mi dispiace, perché sono tre punti in meno che forse alla fine della stagione potrebbero essere determinanti.

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