MotoGP, Aleix Espargarò come Loris Reggiani: con lui l'Aprilia è diventata grande

MotoGP, Aleix Espargarò come Loris Reggiani: con lui l'Aprilia è diventata grande© Luca Gorini

Lo spagnolo e l'italiano hanno ricoperto lo stesso ruolo per la Casa di Noale, seppure in epoche differenti e le similitudini che li legano sono molte

08.07.2022 17:38

Quindici piloti hanno vinto finora i titoli mondiali con Aprilia, nelle classi minori 125 e 250, ma tra quesi non rientra il nome del pilota simbolo per la Casa veneta, Loris Reggiani, grazie a cui inizò tutto a fine anni '80. Il forlivese raccolse il primo storico successo a Misano nel 1987, e poco più di trent'anni dopo, oggi Aleix Espargarò sta ricalcando le sue orme nella storia dell'azienda di Noale, stavolta in MotoGP, dove li ha riportati al sucesso, in Argentina, e dove punta a vincere il titolo della classe regina.

I "trinomi" vincenti di Aprilia nel Mondiale 


Facciamo un salto indietro e approdiamo al 1985 anno di debutto della Casa di Noale sul palcoscenico iridato, con Reggiani nella 250. Ma tutto cominciò a ingranare davvero a fine anni '80 quando in Aprilia si unirono due figure cardini che andarono a creare un "trinomio" efficace (come oggi Rivola, Albesiano e Aleix). Carlo Pernat da una parte e l’ingegnere Jan Witteveen dall’altra diedero vita ad una scalata storica, con il terzo vertice  rappresentato dallo stesso Reggiani che dopo la parentesi di un anno in Honda tornò con il pieno supporto di Aprilia per svilupppare la AF1 250 GP. Da lì cominciò l'importante sodalizio che ha permesso alla Casa di sbocciare completamente e conquistare poi negli anni a venire ben 19 titoli. Reggiani fu dunque il pilota di punta, alla stregua dell'attuale Aleix Espargarò, che abbracciò il progetto nel 2017, quando a crederci erano davvero in pochi, e ha riversato anima e corpo sulla crescita di quella che oggi è la RS-GP.

La rinascita nel Mondiale per mano dello spagnolo


Vincere un titolo Mondiale è una cosa così altamente difficile, per cui si deve creare quell’affinità preziosa e delicata, quell’equilibrio fine ma solido allo stesso tempo, con la moto e con la squadra, per far sì che si incastrino tutti gli infinitesimali pezzi del puzzle. E proprio in questa direzione sta andando la stagione di Aleix Espargarò, che con la sua lunga esperienza nella MotoGP, ha trovato prima una sua armonia come uomo per poi arrivare ad avere la situazione giusta in pista tanto desiderata. Al suo ottavo anno nella top class Aprilia ha ritrovato lo slancio degli anni '90, grazie ad un perfetto ordine creato nuovamente da due figure che sono arrivate nel posto giusto al momento giusto: Romano Albesiano per la parte tecnica, Massimo Rivola per tutto il resto, lato umano compreso.

È impossibile, ad oggi, definire se Aleix riuscirà davvero a realizzare il sogno di una vita intera (sfuggito a Reggiani), che equivale a riportare Aprilia sul tetto del mondo. Ma, come avvenne negli anni '90, il lavoro svolto è stato quello corretto, la struttura è certamente all’altezza e le condizioni ci sono tutte. Si è ricreata quella sorta di magia che regala serenità al pilota, costanza nei risultati e la moto è ora sì, praticamente perfetta.

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