MotoGP, Mir in Honda: è la moto adatta per lui?

MotoGP, Mir in Honda: è la moto adatta per lui?© Luca Gorini

La Suzuki abbandona il motomondiale e quindi lascia per strada i due piloti. Sapranno adattarsi ad un'altra moto e un nuovo team?

05.07.2022 ( Aggiornata il 05.07.2022 20:13 )

Questo 2022 si sta rivelando un calvario per Joan Mir, che dopo l'annuncio della Suzuki si è trovato fuori dalla griglia e senza moto per la prossima stagione. È stato un periodo difficile quello che ha passato lo spagnolo, Campione del Mondo nel 2020 con la Suzuki, sotto il comando di Davide Brivio. Il maiorchino vuole provare a conquistare di nuovo il titolo anche per smentire le cattive voci che girano sul suo talento. Il suo futuro è praticamente quasi certo in Casa Honda HRC, ma resta ancora un'incognita come potrebbe trovarsi in questa realtà molto diversa dalla Suzuki.

Binomio vincente?


Joan ha vissuto gran parte della sua carriera in MotoGP proprio in Suzuki e cambiare squadra in un modo così improvviso, senza minimamente averlo messo in programma, sarà difficile per lui.

La Honda ora ha sulle due moto Marc Marquez e Pol Espargarò. Uno è otto volte campione del mondo, che purtroppo continua ad avere problemi al braccio. E poi c’è Pol che è approdato in HRC dopo aver fatto vedere le sue capacità in sella alla KTM. Due personalità molto diverse, ma con uno stile di guida simile, molto aggressivo. È proprio il posto di Espargarò che verrà preso da Mir.

Lo spagnolo della Suzuki dovrà adattare il suo modo di guidare, che prevedeva con la GSX-RRR, una pulizia in sella e un percorrenza della curva “tondeggiante”, invece, la RC213V è una moto che vuole essere leggermente più maltrattata per andare forte. Il numero 36 è già salito in sella ad una Honda, tempo fa in Moto3, proprio quando era nel team Leopard e al suo fianco c'era un certo Fabio Quartararo. Se dovesse davvero sbarcare nel box tinto di arancione, Joan, si troverebbe sotto una moto che ha già "assaggiato". Sicuamente le specifiche sono completamente diverse da un prototipo da motomondiale, però possiamo dire che un primo contatto con quel costruttore ce l'ho ha avuto. Quindi le probabilità di fare bene per lui sono a metà. Da una parte una due ruote che conosce poco, ma che conosce. E dall'altra quell'imprevedibilità, data da diverse variabili che affrontano tutti i piloti che salgono su quella moto.

Una RC213V che, infatti, da tempo sembra essere cucita apposta per le caratteristiche di Marquez. Joan dovrà infatti vedersela per la prima volta con una moto che non è costruita a pelle su di lui.

Dalla “famiglia” all’azienda


Un altro aspetto da non trascurare è l’ambiente del box che andrà a trovare. Mir viene da una squadra dove è sempre stato facile lavorare, dove l’atmosfera era ottima, e questo va tutto a merito di Brivio che negli anni è riuscito ad arrivare a questo.

Il team di Alberto Puig è più vincente sicuramente, però mette anche i suoi piloti molto più sotto pressione. La Honda non ha mai instaurato troppo un legame con i propri piloti, quasi a dire: se vinci sei con noi, altrimenti no. Questo lo ha fatto ad esempio con Alex Marquez, che subito dopo una stagione è stato mandato nel team satellite LCR.

Una squadra che ha nelle corde l’orgoglio spagnolo. Infatti da ormai molto tempo mette in formazione sempre almeno un pilota iberico. Partendo da Dani Pedrosa che dal 2006 ha fatto sempre parte del team, fino al ritiro. Poi con l’arrivo di Marquez, nel 2013 le due moto a disposizione hanno visto salire in sella solo spagnoli. Jorge Lorenzo, Alex Marquez, Pol Espargaro e ora, forse, Joan Mir.

Questa bandiera spagnola che sventola fiera sopra il box genera emozioni diverse da pilota a pilota. C'è chi ha saputo sopportare quest'ulteriore fattore, che va a gravare sulle proprie spalle, altri invece sono crollati. Puig si trova sicuramente nelle mani un pilota molto più esperto, sia di Alex Marquez che di Pol Espargaro, quindi un talento su cui puntare e investire al massimo, da cui ripartire per tornare a vincere.

Sarà tutto da vedere e da correre il prossimo anno dove il carattere di Mir verrà messo alla prova e chissà cosa verrà fuori da quel ragazzo tranquillo dell’isola Maiorca. Magari con il suo talento riuscirà a ritrovare il titolo.

Per adesso lo spagnolo, come tutti i piloti, cerca di ricaricare le batterie in questo periodo di pausa. La MotoGP, infatti, ritonerà in pista il weekend del 5-7 agosto a Silverstone.

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