La casa giapponese è a corto di fondi per rimanere in MotoGP e la leggenda del motociclismo e campione nel 1993 cerca di attirare un investitore
Ormai è certa l’uscita della Suzuki dal motomondiale. Vincitrice nel 2020 con Joan Mir, dovrebbe concludere la sua avventura alla fine di questa stagione.
Il team ha vinto ben 15 campionati del mondo, prevalentemente nel vecchio formato, quando era la 500. I campioni che sono passati sotto le insegne di Hamamatsu sono stati tanti: Barry Sheene, Marco Lucchinelli, Franco Uncini, Kevin Schwantz.l, Kenny Roberts jr. Oltre ovviamente a Joan Mir, ultimo iridato e in MotoGP.
È proprio il campione del ’93 e bandiera Suzuki, che vorrebbe trovare una soluzione per scongiurare il ritiro dalla MotoGP.
Il problema dell’abbandono recherà un lieve danno anche al motomondiale. Infatti anche Kevin ne parla: "Senza dubbio sarà difficile per la MotoGP senza un team come Suzuki, ma è un campionato molto forte. Sulla griglia di partenza sono disponibili 24 posti, che non sono facili da ottenere, quindi questo vuoto sarà presto colmato. Forse Aprilia vorrà ampliare il suo parco moto, non so... ma penso che il campionato andrà bene anche senza Suzuki e probabilmente qualcuno riempirà questo posto abbastanza velocemente".
La bandiera del team giapponese vuole aiutare la squadra sperando di attirare qualche investitore che faccia cambiare idea a Suzuki portando un po' di soldi: "Forse cambierà idea quando uno sponsor grande e ricco arriverà e gli dirà 'ehi, abbiamo soldi, perché non restare nelle corse?
Penso che qualche dollaro potrebbe far cambiare la decisione. Ma è comunque un po' difficile, non sarà facile convincerli a cambiare il loro pensierou. Una volta che prendono una decisione, pubblicano l'annuncio e lo dicono al team, resta poco da fare.”
Schwantz ce l’ha messa tutta a far notare questa situazione ad un eventuale sponsor e conclude con un in bocca al lupo, seppur molto dispiaciuto di questa situazione, al team che lo ha reso ciò che è oggi: “Auguro comunque buona fortuna alla squadra, partendo da Livio (Suppo, ndr). Auguro il meglio a tutti, sono sicuro che i piloti avranno successo così come tutto lo staff di questa squadra: sono professionisti di prim'ordine.”
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