Esclusiva MotoGP, Martin: “Nel 2023 voglio essere in squadra con Bagnaia”

Esclusiva MotoGP, Martin: “Nel 2023 voglio essere in squadra con Bagnaia”© Luca Gorino

Il pilota Pramac dichiara amore eterno alla Rossa: "È una marca che mi rappresenta e il DNA della moto mi somiglia. E l'anno prossimo..."

28.04.2022 ( Aggiornata il 28.04.2022 17:04 )

Quando ha annunciato il rinnovo di Pecco Bagnaia, due mesi fa, la Ducati ha avviato il mercato piloti. Al centro del quale è finito Jorge Martin, considerato da più parti candidato per il team ufficiale, al pari di Enea Bastianini.

Il madrileno, 24 anni, è diventato in fretta un top rider, vincendo da rookie al Red Bull Ring - primo successo per il Team Pramac - e che sia in ascesa lo ha confermato anche la sua presenza, tra i vari protagonisti, al lancio del documentario MotoGP Unlimited, disponibile su Amazon Prime Video: “Penso sia molto bello per i fans, che possono sentire tante cose 'dietro le quinte'. In primis come vive il pilota, come affronta le gare, come si allena, come recupera, e anche i momenti difficili. Io sono stato molto naturale, per esempio”.

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Martin, velocità naturale


Sei naturale anche in qualifica: la pole position è quasi un’abitudine.

“Sul giro secco il feeling con la moto è fantastico, è simile all’anno scorso. In gara nel gruppo faccio fatica a sorpassare, una cosa che prima era semplice soprattutto nei giri iniziali. Dobbiamo trovare la strada per tornare, ma sono tranquillo”.

Quale aspetto devi migliorare?

“Un po’ dappertutto. Si può sempre migliorare, in staccata e accelerazione. Il mio livello è molto alto, ma devo guardare un po’ i dati e capire se c’è qualche differenza nello stile rispetto a Enea. Soffriamo in gara, ma siamo forti lo stesso”.

Ti senti in lotta per il titolo?

“Non è nella mia testa. Il mio obiettivo è vincere il più possibile. Penso di essere uno dei più forti. Fare la pole quando siamo tutti attaccati non avviene per fortuna. Quando va bene voglio lottare per vincere gare, restando nella Top 5 quando non siamo in forma”.

Hai parlato del modo in cui ti sei aperto in MotoGP Unlimited: hai mai avuto paura in pista?

“L’unico momento in cui l’ho provata è stato nella caduta in Qatar quest’anno, perché ero incastrato tra la mia moto e quella di Bagnaia. È stato un momento critico, non lo auguro a nessuno”.

A cosa non rinunci in un weekend di gare?

“A mangiare tanto. Mi piace molto. A volte faccio anche fatica a dormire per quanto ho mangiato, ma considerando anche tutto lo stress, è molto importante per me. Ho un nutrizionista con cui lavoro durante tutto l’anno”.

Il tuo unico titolo è quello del 2018 vinto con Fausto Gresini, qual è il tuo ricordo più bello con lui?

“Quel successo. Era qualche anno che non lo otteneva e l’abbiamo conquistato in Moto3 in una stagione sofferta. Ho quella moto per ricordo, la tengo in cucina. Sono stato contento anche per la prima vittoria in Qatar del Team Gresini, con Enea, perché negli ultimi anni hanno sofferto in MotoGP. Lui non è più qui, ma l’ha visto dall’alto e sono contento per la sua famiglia”.

C’è qualcosa che ti diceva che ti è rimasto impresso?

“Fausto aveva molta passione e la trasmetteva a tutti noi. Grazie a lui adesso ho ancora più passione per questo sport, per come lui affrontava tutti i weekend. Questo mi rimarrà per sempre”.

Da dove nasce il soprannome Martinator?

“Da tutti gli infortuni del passato. Ma soprattutto dalla caduta del 2018 a Brno. Dopo l’operazione al polso, una settimana dopo sono salito sul podio in Austria. Da lì, con il ferro nel corpo, ero un po’ Terminator, e il soprannome è rimasto. È bello perché rappresenta la forza sia mentale che fisica che ho”.

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