“La GP22 ha ancora tanto potenziale ma è sensibile da mettere a punto” dice il francese di Ducati Pramac dopo le seconde libere ad Austin chiuse in prima posizione
La Ducati GP22 nelle mani del team Pramac continua a funzionare molto bene, a differenza del team interno di Ducati. Lo dimostra il tempo stampato da Johann Zarco nelle seconde libere, 2’02”542, che gli permette di chiudere in testa il turno e la classifica combinata del venerdì.
“Sono abbastanza bravo con la trazione - dice Zarco - non è una questione di sensibilità con il gas, in questo caso è Miller il più forte. E’ questione della mia posizione in curva, esco bene ma non entro veloce, è sempre un compromesso. Il curvone potrà aiutare in gara per risparmiare un po’ le gomme ma prima di pensare a questo c’è ancora da fare domani.”
“La moto ha un potenziale altissimo - prosegue il pilota francese - un po’ come la 21, ma forse è un po’ più agile dell’altra moto e quindi qualcosa si può fare ancora. Questa agilità però rende la moto sensibile da mettere a punto. Sono sorpreso dal tempo di oggi, significa che c’è un potenziale enorme quando tutto è a posto. Difficile dire dove siamo, non essere a posto significa essere al 50% del potenziale della moto, mettendo a posto il setting della moto si riesce già ad andare forte senza raggiungere il 100% del potenziale.”
Sono i piloti a non sfruttare il potenziale della moto o le altre case come Aprilia si sono avvicinate?
“Dipende dallo stato mentale dei piloti, questo fa tanto. Lo sviluppo dell’Aprilia e quello che hanno fatto in Argentina è stato incredibile. Non possiamo fossilizzarci sul periodo che abbiamo vissuto a fine 2021 altrimenti non andiamo avanti. La MotoGP sta diventando una categoria difficile da vedere perché il gap tra tutti si è assottigliato grazie alle prestazioni delle moto. Bagnaia in Argentina ha ritrovato quel feeling sull’anteriore che gli piace ed ha fatto una gran gara, Martin è stato una bella sorpresa perché non eravamo a posto ma ha fatto una gara incredibile. Tutti questi esempi motivano a credere che possa andare tutto nel verso giusto.”
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