GP Argentina, Rivola: “Le ultime due curve sono durate un anno”

GP Argentina, Rivola: “Le ultime due curve sono durate un anno”© Luca Gorini

L’ad di Aprilia Racing ha raccontato questa prima vittoria, lo spirito della squadra, il futuro e ha ammesso di avere un amuleto molto particolare…

04.04.2022 ( Aggiornata il 04.04.2022 11:56 )

Il circuito di Termas de Rio Hondo è stato teatro di un capolavoro compiuto da Aleix Espargarò (ecco le sue dichiarazioni), che si è regalato la sua prima vittoria in MotoGP e l’ha regalata anche ad Aprilia. L’entusiasmo della Casa di Noale è alle stelle e l’ad di Aprilia Racing Massimo Rivola è convinto più che mai di avere una struttura di alto livello: “Adesso abbiamo una squadra veramente forte, mi piacerebbe poter continuare con questo gruppo e questi piloti. Possiamo fare molto bene. Questo è un punto di ripartenza, non di arrivo”.

Gli obiettivi di Rivola


Aprilia è ancora l’unica marca ad avere le concessioni, ma secondo Rivola ancora per poco: “Dobbiamo fare ancora un secondo posto, mi sento di dire che le perdiamo. Facciamo di tutto per diventare grandi. Abbiamo la fortuna che se le perdiamo adesso abbiamo tutto un anno per riflettere e fare un buon risultato. Adesso ci dà un vantaggio che non perdiamo subito”. E la Casa di Noale ha ancora qualcosa da poter sfruttare: “Sarà bene crescere durante l’anno perché abbiamo ancora qualcosa da sviluppare e poi dobbiamo consolidare il prima possibile”.

La carica che lui ha dato ad Aprilia


La svolta di Aprilia in MotoGP è arrivata con il suo inserimento in struttura, ma lui ammette: “Il mio ruolo era mancante, perché Romano doveva fare un doppio lavoro. Ho la fortuna di aver vissuto tanto nel mondo del motorsport e posso avere una visione più globale e soprattutto si è risvegliata Noale. Hanno iniziato a crederci”. E ogni cosa è così andata al posto giusto: “Romano faceva un grandissimo lavoro, ma aveva bisogno di un supporto. Ci sono grandi competenze a Noale, il merito è di tutti. È una vittoria di squadra con un pilota, il nostro Capitano, Vinales è venuto sabato al parco chiuso, è venuto sotto il podio, la squadra c’è”.

Per arrivare ad oggi Aprilia ha vissuto momenti molto difficili, passando per la perdita del pilota Andrea Iannone squalificato per doping: “Abbiamo difeso Andrea, ci siamo sentiti di stare con lui. Ci è andata malissimo, siamo stati sfortunati e ci dispiace tantissimo per lui e per noi che ci abbiamo rimesso. Con il senno di poi ci si sono aperte delle porte”. Il pilota Joe Roberts rifiutò l’offerta Aprilia, ma Rivola ammette: “Abbiamo avuto la fortuna di avere Dovizioso con noi per dei test, l’opportunità di avere Maverick l’abbiamo colta al volo”.

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Tornando a parlare della gara, Rivola ha rivissuto i momenti cardine: “Mi stavo preoccupando perché sapevo che Aleix aveva un passo superiore a quello di Jorge Martin e stava faticando a superarlo. È andato lungo un paio di volte, non volevo che si innervosisse troppo. Che tornasse quindi l’Aleix di una volta, oggi è maturo e consapevole dei suoi mezzi e della propria moto”. Poi è stato il momento di festeggiare: “Sono andato fuori dal muretto per esultare non guardando le ultime due curve, mi sono preso un rischio e non arrivava mai. Quelle ultime due curve sono durate un anno. È stato molto bello”. Ammettendo poi di avere un amulato particolare: "Mi sono messole mutande viola, le ho giocate tutte. Ho la mutanda da gara a questo punto".

Da Ferrari ad Aprilia


Rivola è passato dalle auto alle moto, una carriera svolta ad alti livelli : Le due ruote sono più passionali, si vive in maniera diversa. Le quattro ruote sono di un livello differente. Aver vissuto 20 anni in ruoli importanti le 4 ruote, in Ferrari quindi il massimo che c’è, è servito tantissimo". E ha poi aggiunto: "A proposito di Ferrari, faccio una citazione di Piero: “Mio padre mi diceva che non è difficile vincere una gara, è vincere quelle dopo. Questo è il messaggio che dobbiamo passare alla squadra”.

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