GP Argentina, Marini: “Prima fila per la squadra, ha fatto un gran lavoro”

GP Argentina, Marini: “Prima fila per la squadra, ha fatto un gran lavoro”© Luca Gorini

“Voglio ringraziare il mio team e quello di Bezzecchi per il super lavoro che hanno fatto nel prepararci le moto” dice il pilota del team Mooney VR46 commentando il terzo posto in qualifica

03.04.2022 ( Aggiornata il 03.04.2022 00:15 )

Dal rischio di non avere in tempo la moto alla terza posizione in griglia nella gara di domani per Luca Marini: l’alfiere Mooney VR46 ha ripagato con questo risultato gli sforzi fatti dai meccanici suoi, e da quelli del team-mate Bezzecchi, per montare le moto arrivate nella notte e prepararle per i due turni di libere e Qualifiche.

Voglio ringraziare la mia squadra e quella di Bezzecchi - dice Marini - perché i nostri meccanici questa notte si sono svegliati prestissimo, alle 4 sono venuti qui in circuito a prepararci le moto. Hanno fatto un lavoro incredibile, grazie a loro e grazie a Ducati. Questa prima fila è per loro”.

Poi un commento veloce alla prestazione: “Oggi è la prima volta che sono riuscito a dimostrare il potenziale che sento quest’anno, perché mi sento davvero bene e molto migliorato rispetto all’anno scorso. Con la moto abbiamo avuto qualche problema ad inizio dell’anno ma penso che con il lavoro della mia squadra e di Ducati in un paio di gare ed i test siamo riusciti a risolvere quasi tutto. Mi sento davvero bene e voglio continuare a raggiungere questi risultati perché sento che il potenziale di quest’anno è stare in queste posizioni e mi aspetto di trovarmi qui più volte quest’anno”.

Marini: “Entrare in Q2 diventa sempre più complicato”


Il livello è altissimo - dice Marini - per entrare in Q2 bastano 10 millesimi di differenza tra uno ed altri cinque piloti, diventa sempre più complicato. Continuando a fare il lavoro che abbiamo fatto in queste ultime due gare si può sempre stare in queste posizioni perché la Ducati è una gran moto.” 

A cosa sono dovuti questi scossoni della moto in curva 11?

In quel punto ci sono 2-3 buche veramente grosse e non c’è modo di evitarle, se si vuole andare forte si passa sopra alle buche. Dai dati abbiamo visto che l’unica traiettoria efficace è passare sopra alle buche e cercare di attutire meglio le compressioni che si hanno. Ho visto dai replay che Bagnaia ne ha sofferto tanto e non è riuscito a fare neanche un giro nel primo time attack. E’ un punto molto critico della pista.

Che lavoro specifico avete fatto sulla moto?

Abbiamo fatto un ottimo lavoro noi come team ma anche Ducati in generale. Analizzando i dati delle gare di Qatar ed Indonesia, ogni volta si riesce a sistemare un po’ di più la moto e l’elettronica, io riesco a capirla meglio e capire di cosa ha bisogno la moto per andare forte. Con la mia squadra cerco sempre di fare quelle modifiche per portarla verso la mia direzione, quello che mi piace sentire quando guido la moto e quest’anno le sensazioni sono ottime.”

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