Le GSX-RR di Mir e Rins volavano sul dritto, ma in gara sono rimaste "al buio", con vittoria e podi quali miraggio intravisto nelle prove libere. Mandalika è già il primo appello per il team Ecstar
Velocità di punta strabilianti, risultati finali (piuttosto) deludenti. Il team Suzuki Ecstar ha nel Gran Premio MotoGP del Qatar raccolto meno di quanto seminato tra test invernali e prove libere di Lusail. A Sepang e Mandalika le GSX-RR avevano evidenziato notevoli miglioramenti rispetto al 2021, confermati dai primi turni cronetrati del 2022.
Poi, è arrivata la gara, cioè, il momento più importante del weekend, nel quale si consegnano trofei e assegnano punti. Ricordando l'ordine di arrivo domenicale, notiamo quanto segue: dalla vittoria di Enea Bastianini in sella alla Ducati del team Gresini - in allestimento Indipendente - e la miglior quattro cilindri di Hamamatsu, sono trascorsi quasi cinque secondi di ritardo.
Per la precisione, il titolato Moto3 edizione 2017 e successivamente campione del mondo MotoGP annata 2020 ha rimediato 4"843 di ritardo dal primo sventolio della bandiera a scacchi. Sui 22 giri totali, la somma costituisce una vera inezia, cioè, circa due decimi ogni singolo passaggio.
Se sino a qualche stagione fa un ritmo del genere avrebbe garantito la possibilità di giocarsi podio o vittoria, oggi non è più così: il cerchio è veramente stretto, e include tutti i dettagli utili ad una prestazione che deve essere perfetta magari no, ma quasi.
Ecco perchè Alex Rins, settimo, ha portato dal Qatar a casa qualche grattacapo in più. Il numero 42 ha patito un gap raddoppiato, se rispecchiato a quello del numero 36. Il foglio PDF dice 8"810. Se non è raddoppiato, ci va vicino. Questo è accaduto pure per il seguente motivo: la caduta doppia, condivisa da Pecco Bagnaia e Jorge Martin, ha creato un solco. I due ducatisti si trovavano, infatti, in lotta per settimo e ottavo posto. Con la loro uscita, ne ha giovato RIns. e anche sofferto. Per lui, nessuna possibilità di mantenersi agganciato a scie e trenini.
L'Indonesia rappresenta la prima occasione di riscatto per il team Ecstar ufficiale. Le prove tenutesi nel precampionato e l'innesto di Livio Suppo sono da tenere in considerazione, perchè i dati accumulati a Mandalika e il nuovo timone della squadra possono aiutare non poco Mir e Rins.
Senza che questi si facciano distrarre da eventuali ragionamenti di mercato, poiché entrambi in scadenza di accordo presente. Sicuramente, sia Joan che Alex hanno già parlato con gli attuali dirigenti - Suzuki, appunto - sia con i rappresentanti degli altri Marchi.
Sarà il momento di pensare al cambio di casacca, o meglio concentrarsi sulla possibilità di cogliere il primo podio stagionale? Lo decideranno loro, ma una cosa è certa: chi in MotoGP poco si concentra su gara e risultato, rimane indietro. E non lo scriviamo dopo aver visto le posizioni sette e otto delle GSX-RR colte in Qatar. Il ragionamento vale sempre e comunque.
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