MotoGP Qatar, Quartararo: "Io spingo, ma non sono un ingegnere"

È un Fabio Quartararo calmo, quasi rassegnato, quello che si presenta alla consueta chiacchierata con i giornalisti dopo le qualifiche del GP Qatar. L’undicesimo posto ottenuto in Q2, dopo aver superato il tagliato della Q1, non può certo soddisfare il campione del mondo, reduce da un inverno difficile in cui ha sferzato a più riprese la Yamaha, rea di non aver migliorato abbastanza il motore della M1.

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Poco margine

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“Io mi sento benissimo in sella alla moto, spingo al limite, ma non sono un ingegnere. Cerco sempre di dare il 100%, l’ho fatto oggi e lo farò domani, fino alla fine della stagione. Ma non abbiamo molto margine di miglioramento in termini di velocità e accelerazione - l’analisi del portacolori di Iwata -. In più, il posteriore della moto si muove molto in uscita delle curve, ma è ciò che succede quando spingi”.

Le aspettative per la prima qualifica dell’anno erano ben diverse, specie se pensiamo che la Yamaha aveva vinto entrambi i GP disputati a Losail nel 2021: “Si, ammetto che arrivando in Qatar mi aspettavo di ottenere qualcosa di meglio. Ma guardando i risultati delle qualifiche non sono arrabbiato, perché so di aver fatto il massimo. Come al solito, sul passo sono messo piuttosto bene e questo mi fa sperare in vista del GP”.

Quartararo: "Servirà un primo giro perfetto"

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È proprio nella gara che Quartararo ripone tutte le speranze per raddrizzare un weekend complicato: “L’unica strategia che potrò utilizzare è spingere, è l’unico modo per stare davanti. Lottare per il podio? Dovrò fare un primo giro perfetto. L’anno scorso ci sono riuscito, ma le moto della concorrenza sono migliorate, quest'anno sarà diverso”.

Sull’esito della corsa peserà, come al solito, l’incognita gomme: "Proverò a sistemare il set-up e domani vedrò dove sarò, dovrò spingere ma senza stressare troppo le Michelin. Non sarà semplice, ma ci proverò”, ha concluso il transalpino.

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