MotoGP, Suppo: “Arrivo in Suzuki nel momento perfetto”

MotoGP, Suppo: “Arrivo in Suzuki nel momento perfetto”© Luca Gorini

Livio: "Ho spiegato che se Davide Brivio fosse stato pronto a tornare, mi sarei fatto da parte. Non avere un team manager per un anno, ha fatto capire che la squadra ne aveva bisogno. Rientrare prima non si sarebbe rivelata la scelta migliore"

03.03.2022 ( Aggiornata il 03.03.2022 19:15 )

Già vincente in MotoGP con Ducati e Honda, Livio Suppo è tornato a calcare il paddock, vestendo il ruolo di team manager Suzuki. L'esperto professionista torinese spiega l'evolversi della trattativa insturata con la Casa di Hamamatsu, tornata ad avere un ruolo fondamentale in seno alla squadra ufficiale Ecstar: "Trovo molto piacevole essere ancora qui in MotoGP - il suo entusiasmo - ne è passato di tempo, sono convinto e ben felice di essere qui. Con Suzuki ci fu un primo contatto, un'idea, sfociata poi in vero progetto. Volevo sincerarmi che Davide Brivio fosse fuori dai giochi".

Sì, perché Brivio portò al successo Joan Mir e la GSX-RR nel 2020, per poi passare in Formula 1 con Alpine. Questo "vuoto", secondo l'opinione di Suppo, si è rivelato utile: "Il dato che Suzuki abbia gareggiato un anno senza la figura del manager, ha fatto capire di averne bisogno. E io ho scelto il momento giusto per rientrare. Se avessi sostituito subito Davide, appena dopo il titolo vinto, non sarebbe stata una buona decisione. Adesso, invece, entro nel momento perfetto".

Livio spiega come è arrivato all'accordo: "Con Shinichi Sahara ci siamo sentiti una volta, io ho precisato che se Davide fosse ancora in lizza per questo ruolo, mi sarei estromesso di mio polso. Non sarebbe stato corretto nei suoi confronti... Invece, Shinichi mi ha richiamato, dicendomi che avremmo potuto parlarne seriamente. Ed eccomi qui".

Livio Suppo: contributo vincente per Suzuki


Livio è soddisfatto, anche perché conosceva parte della squadra con cui ha iniziato a lavorare nel weekend di Losail: "Sì - conferma - Manuel Cazeaux, alcuni ragazzi... quando ho relizzato la possibilità di entare a far parte del progetto, ho detto sì. Con grande voglia di fare bene".

Quali obiettivi si è prefissato il nuovo team manager Suzuki? Lui ci scherza su: "Memorizzare tutti i nomi dello staff" ridendo, poi si fa serio: "Dare il mio contributo per rendere più forte la squadra. Ho lavorato con piloti forti nel passato, mi vengono in mente Troy Bayliss e Loris Capirossi. Anche adesso ne avrò due forti: Joan Mir e Alex Rins lo sono entrambi".

Suppo desidera accrescere le prestazioni della compagine celeste-argentata: "I risultati 2021 sono stati buoni, malgrado non ci fosse un team manager. L'obiettivo è di rendere questi risultati buonissimi, cioè, fare ancora meglio. Dovremmo capire quale sia il nostro livello e quello dei rivali, lo faremo presto".

Suppo: la MotoGP deve trovare un compromesso, perché troppo prestante


Come è cambiato il paddock dall'ultima volta in cui Suppo ci aveva lavorato? Alla fine, non tanto: "Il paddock è sempre il paddock - svela - e si sta bene adesso come ci si stava prima. Ho vissuto ere diverse, tutte interessanti: da Mick Doohan a Valentino Rossi, poi i fantastici quattro".

Chi sono i fantastici quatto? Rossi, Pedrosa, Lorenzo e Stoner. Livio spiega quanto sia importante avere un simbolo nel campionato: "Marc Marquez, è buono che ci sia. Sappiamo che non è al cento per cento, ma è buono averlo qui. Non so come sarà la MotoGP dopo Valentino. né chi e se qualcuno dominerà. Vedremo come andranno le gare".

Nel frattempo, le moto sono ulteriormente cresciute dal punto di vista tecnologico. Idem prestazionale. Il manager Suzuki ritiene che qualcosa vada fatto: "Gli ingegneri fanno il proprio lavoro, è normale avere vedere continue evoluzioni nei diversi modelli. Però, dobbiamo trovare un compromesso. Successe anche anni fa. Le vie di fuga sono più ampie, ma se le MotoGP girassero un secondo più lente, non cambierebbe niente".

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