GP Qatar, Marquez: “Punto su di me per il titolo, pronto a rischiare come prima”

GP Qatar, Marquez: “Punto su di me per il titolo, pronto a rischiare come prima”© Luca Gorini

"Lo farò appena sarò al 100%. Fino al 2020 ho vissuto solo il bello dell'essere pilota, dopo solo il peggio. La moto è cambiata tanto, diventando adatta a più stili di guida: sembra di aver cambiato marca"

03.03.2022 ( Aggiornata il 03.03.2022 17:49 )

Se qualcuno prima di oggi poteva pensare che due anni difficili avessero spento il fuoco dentro Honda è progredita tanto, risultando però meno cucita addosso a te. Che ne pensi? “La nuova moto è adatta a più stili di guida. Con la versione 2021 tutti hanno faticato ma io ci ho vinto tre gare, segno che comunque aveva tanti pregi. Ad ogni modo Honda è una casa che deve sempre essere in lotta per il titolo, a prescindere dal pilota, e la nuova moto aiuta tutti a essere più veloci, anche se per trovare gli ultimi decimi serve un lavoro specifico. Sinceramente mi sembra quasi di aver cambiato marca per il cambio netto che ha fatto la RCV: negli anni vi sono state modifiche, ma ora è proprio mutato il carattere. E’ vero che ora la moto è meno incentrata sull’anteriore, ma già in Indonesia sono riuscito a portarla più vicino al mio stile di guida”. Chi pensi siano i principali rivali per il titolo? “Difficile dirlo. Nei test tutti i piloti erano vicini tra loro, ma non è la prima volta. Occorre aspettare le prime gare per avere informazioni in merito: certamente tutto questo equilibrio rende lo spettacolo ancora più interessante” Questo sarà il primo anno senza Rossi. Che ne pensi? “Nell’ultimo anno non ho badato molto a lui, dato che tenevo d’occhio i più veloci come Bagnaia o Mir, ma certamente la MotoGP ha perso un’icona. Ad ogni modo il campionato continua, e credo sarà una bella stagione”. Un altro tema è legato alla sicurezza. Credi che, ad esempio con le procedure di partenza, si stia andando oltre? “A mio parere nel prossimo futuro arriveremo a togliere gli abbassatori e tutto il resto. Le case vogliono giustamente progredire continuamente, ma tutto questo non regala spettacolo. Quando ho debuttato in MotoGP ad esempio non vi erano le ali: era meglio per lo spettacolo ma al contempo era più facile fare errori. Ora è il contrario”.">Marc Marquez, oggi è tempo di ricredersi definitivamente. La conferenza stampa pre GP del Qatar infatti è stata un piccolo “Marquez show”, concluso dallo spagnolo puntando su sé stesso nel toto campioni del mondo. “Punterei su di me anche se fossi infortunato - ha commentato Marc - ma ora non lo sono. Negli anni ho imparato come approcciarmi ad un infortunio: so che in futuro mi infortunerò nuovamente, ma lo affronterò in modo diverso. E’ cambiato questo ma non il mio stile di guida. Quando sarò al 100% rischierò come ho sempre fatto.
 
Recentemente hai voluto mostrare alla gente anche i momenti difficili della vita di uno sportivo. Come è stato?

“Ho partecipato per la decima volta a questo talk show spagnolo, dove ero stato solo dopo la vittoria di un titolo, mentre questa volta ho voluto esserci anche dopo gli infortuni, per dimostrare appunto che nella vita di uno sportivo ci sono anche momenti difficili. Fino al 2020 ho vissuto solo il bello della carriera da pilota, nei successivi due anni solo il brutto. Ho capito che devi lottare pe vincere in pista ed al contempo trovare tempo per le altre cose importanti della vita”.
 
Bentornato in Qatar. Cosa possiamo aspettarci da te?

“Sono felice di essere qui, dato che l’esserci rende la partenza di quest’anno già migliore di quella dello scorso. Svolgere i test è stato importante, e specie dopo Mandalika ho fatto un bel passo avanti dal punto di vista fisico. Non so comunque se potrò già lottare per vincere, lo capirò nel corso del weekend: vincere sarebbe un sogno, oltre che un segnale che siamo già più forti delle nostre aspettative”.

Marquez: "La Honda 2021 era difficile per tutti, ma io ho vinto tre gare"


La Honda è progredita tanto, risultando però meno cucita addosso a te. Che ne pensi?

“La nuova moto è adatta a più stili di guida. Con la versione 2021 tutti hanno faticato ma io ci ho vinto tre gare, segno che comunque aveva tanti pregi. Ad ogni modo Honda è una casa che deve sempre essere in lotta per il titolo, a prescindere dal pilota, e la nuova moto aiuta tutti a essere più veloci, anche se per trovare gli ultimi decimi serve un lavoro specifico. Sinceramente mi sembra quasi di aver cambiato marca per il cambio netto che ha fatto la RCV: negli anni vi sono state modifiche, ma ora è proprio mutato il carattere. E’ vero che ora la moto è meno incentrata sull’anteriore, ma già in Indonesia sono riuscito a portarla più vicino al mio stile di guida”.
 
Chi pensi siano i principali rivali per il titolo?

“Difficile dirlo. Nei test tutti i piloti erano vicini tra loro, ma non è la prima volta. Occorre aspettare le prime gare per avere informazioni in merito: certamente tutto questo equilibrio rende lo spettacolo ancora più interessante”
 
Questo sarà il primo anno senza Rossi. Che ne pensi?

Nell’ultimo anno non ho badato molto a lui, dato che tenevo d’occhio i più veloci come Bagnaia o Mir, ma certamente la MotoGP ha perso un’icona. Ad ogni modo il campionato continua, e credo sarà una bella stagione”.
 
Un altro tema è legato alla sicurezza. Credi che, ad esempio con le procedure di partenza, si stia andando oltre?
“A mio parere nel prossimo futuro arriveremo a togliere gli abbassatori e tutto il resto. Le case vogliono giustamente progredire continuamente, ma tutto questo non regala spettacolo. Quando ho debuttato in MotoGP ad esempio non vi erano le ali: era meglio per lo spettacolo ma al contempo era più facile fare errori. Ora è il contrario”.

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