GP Qatar, Mir: “Aspettavamo da tempo l’arrivo di un team manager”

GP Qatar, Mir: “Aspettavamo da tempo l’arrivo di un team manager”© Luca Gorini

“L’anno scorso alcune persone non hanno fatto il loro lavoro” dice lo spagnolo nella conferenza stampa pre gara

03.03.2022 ( Aggiornata il 03.03.2022 17:41 )

L’inverno ha portato una nuova aria in casa Suzuki. Una moto rivista nel motore, uno dei punti “deboli” della scorsa stagione ed un nuovo team manager, Livio Suppo, permetteranno al campione 2020 Joan Mir di sognare in grande in questa stagione ormai alle porte e confrontarsi ad armi pari con gli avversari.

Sono contento di come sono andate le cose - dice Mir - ho sentito un miglioramento sulla moto e sembra che abbiamo un pochino più di velocità di punta, un aspetto sempre molto importante. L’inverno è stato positivo, sono riuscito ad allenarmi bene ed anche a riposarmi. Ora la batteria è completamente carica per le prime gare. Vediamo cosa riusciremo a fare. Non vedo l’ora di partire”.

Il campione 2020 esterna per la prima volta il suo pensiero sull’arrivo di Livio Suppo come team manager: “È un passo che attendevamo da tanto tempo. Prima alcune persone all’interno del team non stavano svolgendo il proprio lavoro, ora tutti sanno quello che devono fare. Penso che potrà portare qualcosa al team e ci aiuterà tanto, è una persona molto chiara ed è quello di cui avevamo bisogno.” 

Mir: “I test sembravano già delle qualifiche”


Visto l’andamento sia dei test di Sepang che di quelli a Mandalika, Joan Mir dice la sua sulla stagione che inizierà ufficialmente domani con i primi turni di prove: “Negli ultimi giorni i test sembravano già delle qualifiche. Questo è positivo per il campionato perché c’è molta competitività tra costruttori e piloti. Per noi diventerà un po’ più difficile, vorrà dire che ci divertiremo di più sia noi che gli spettatori.” 

L’ultimo appunto Mir lo lascia per la questione sicurezza legata non soltanto all’Holeshot ma anche all’aerodinamica: “Credo che ci stiamo spingendo un po’ troppo oltre, tra poco raggiungeremo i 370 km/h, i tracciati sono gli stessi. Ovviamente c’è più prestazione e dal punto di vista dell’accelerazione è più difficile far la differenza. Usando tutti quei congegni diventa tutto più semplice ma non un bene per la sicurezza”.

GP Qatar, Joan Mir: con la mia Suzuki ho un rapporto di amore e odio

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi