GP Qatar, Dovizioso: “Non essere al centro dell'attenzione è una figata”

GP Qatar, Dovizioso: “Non essere al centro dell'attenzione è una figata”© Luca Gorini

"La cosa che mi preoccupa piuttosto è il non essere competitivo: se non lo fossi per tutta la stagione non potrei divertirmi. Le prime quattro gare saranno particolari, in Europa avremo le risposte"

03.03.2022 ( Aggiornata il 03.03.2022 13:53 )

Sono passati quasi tre anni dall’ultima volta che Andrea Dovizioso ha messo in piede in Qatar per correre una gara, e nel frattempo di cose ne sono cambiate diverse. Per fare qualche esempio l’azzurro non è più vestito di rosso Ducati, passando al nero del team RNF, e non risultando più tra i favoriti per il titolo mondiale. “Non essere al centro dell’attenzione - racconta Andrea - è spesso una figata per me. La cosa che non mi piace è il non avere la situazione sotto controllo come vorrei, il resto non è un problema”.
 
Il fatto di non avere tutto sotto controllo quanto ti pesa?

“Ci convivo, ma se devi fare una stagione senza essere competitivo diventa pesante. Non mi piacerebbe vivere una situazione del genere perché non ci sono abituato, e la MotoGP in quel modo non sarebbe divertente da vivere. Non riuscirei a godermi tutti i lati positivi dell’essere un pilota di questo campionato: vedremo cosa si potrà gestire la cosa”.
 
Quale pensi sia un obiettivo realistico in Qatar?

“Non so davvero. I test sono sempre un capitolo a parte, specie quest’anno dato che li abbiamo svolti in condizioni particolari. In Indonesia sono migliorato, ma non abbastanza da dire dove posso stare. Non ho mai guidato la Yamaha qui quindi tutto sarà da scoprire: ad ogni modo sono felice di essere qui. La prima gara è sempre un po’ speciale, e il fatto di non aver fatto test qui rende tutto ancora più particolare. Per l’orario in cui correremo le FP1 e le FP3 saranno abbastanza inutili, quindi guideremo solo perché dobbiamo”.
 
Sei chiaramente contro all’eliminazione dei test in Qatar.

“Penso che in pista poco usate durante l’anno come questa il problema è sempre lo stesso. Forse allungare le sessioni sarebbe utili, ma questo vorrebbe dire avere più gomme, che non abbiamo (sorride ndr)”.

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Dopo il Qatar vi saranno altre due piste sporche come Mandalika e Termas. Credi che le prime tre gare possano dare informazioni poco corrette sull’andamento della stagione?                                                                                

“Probabilmente non faranno vedere i reali valori in campo, e lo stesso penso varrà per il Texas, che è una pista particolare. Credo che le info più veritiere arriveranno una volta tornati in Europa: vi saranno condizioni più normali, dove si capiranno più cose”.
 
Torniamo al Qatar. Possiamo sognare un altro duello con Marquez?

“Sarebbe un sogno appunto. Sognare non costa nulla, quindi fino al giorno della gara si più fare”.
 
Quartararo si è lamentato ampiamente del poco margine di crescita della M1? Sei d’accordo?

“Credo che a parte Binder i tre piloti con la moto ufficiali stiano vivendo tre situazioni totalmente diverse. Fabio ha vinto il titolo sfruttando al massimo il potenziale della moto, Franco ha avuto un 2021 difficile quindi ora deve ricostruire tante cose, mentre io provengo da una moto diversa e devo adattarmi alla M1. Quest’ultima ha punti forti e deboli: posso capire i punti di vista di entrambi i miei colleghi, ma ognuno ha necessità e stili di guida diversi".

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