MotoGP, Suppo: “4 anni di stop non sono un problema, lotteremo per il titolo”

MotoGP, Suppo: “4 anni di stop non sono un problema, lotteremo per il titolo”

"Suzuki ha scelto bene i suoi piloti, entrambi hanno già dimostrato di saper vincere. Dovrò adattarmi al team, portando al contempo qualcosa di mio. La pausa ha riacceso la mia voglia di racing"

02.03.2022 ( Aggiornata il 02.03.2022 16:27 )

Parlare di novità quando si discute di Livio Suppo risulta difficile al momento, dato che parliamo di una figura che ha caratterizzato l’era moderna della MotoGP, ma in casa Suzuki tant’è. Dopo aver militato in Ducati e Honda infatti Suppo è stato chiamato a prendere il posto di Davide Brivio, vestendo i panni del Team Manager e colmando un vuoto rivelatosi cruciale.
 
“Purtroppo ho già 57 anni – scherza Suppo nell’intervista divulgata dai canali social Suzuki – ma ho maturato 25 anni di esperienza nel mondo delle corse a due ruote. Dopo tutti questi anni di lavoro sul campo ho deciso di staccare, ma poi Sahara mi ha chiesto se fossi interessato a rientrare nel mondo della MotoGP, ed ho pensato che sarebbe stata un’ottima opportunità per farlo". 
 
In tanti si sono chiesti come siano stati questi anni lontano dalle moto per Suppo, e cosa lo abbia spinto a ritornare. Ebbene, Livio sembra avere le idee molto chiare su entrambi i temi.
 
“Stare senza MotoGP è stato strano, soprattutto all’inizio. Ovviamente quando ti viene a mancare una cosa che ti ha accompagnato per tanto tempo tutto diventa strano. Ripensandoci però sono convinto che mi servisse una pausa, che mi ha al contempo fatto tornare la voglia di lavorare in MotoGP. Se non sbaglio Steve Mcqueen una volta disse: “La vita sono le corse, tutto il resto è solo attesa prima della prossima corsa”. Credo che quando corri con il racing nelle vene è impossibile dimenticarlo, il che mi rende molto carico in vista del Qatar”.

Suppo: "Il feeling con gli uomini Suzuki è già buono"


Ovviamente davanti al nuovo Team Manager di Hamamatsu si presentato tante sfide. La prima è l’adattamento alla MotoGP attuale.
 
“Non sono preoccupato del fatto che non sono stato in MotoGP negli ultimi quattro anni, dato che venti e più anni di esperienza non si cancellano facilmente. Arrivo in Suzuki poco prima della prima gara, ma conosco il paddock e penso di poter partire nel modo giusto. Ogni team ha la sue caratteristiche, quindi in primis dovrò ascoltare ed adottarmi, portando al contempo qualcosa di mio”.
 
La seconda è quella di entrare in sintonia con la sua nuova famiglia, anche se il processo sembra già iniziato nel modo giusto.
 
“Quando ho accettato l’offerta di Honda ero molto curioso di conoscere una nuova cultura, e di capire come il mio modo di lavorare si sarebbe mischiato con il loro. Ora posso già dire che il mio feeling con tutto il mondo di Suzuki è buono, quindi sono contento”.
 
Ovviamente non si può poi parlare di obiettivi, che sembrano già chiari.
 
“Penso che Suzuki abbia scelto con intelligenza i suoi piloti. Entrambi hanno dimostrato di saper vincere, e la moto sembra aver fatto un grande passo avanti rispetto all’anno scorso. I test invernali hanno portato il sorriso, quindi farò di tutto per aiutare la Suzuki ad essere una contendente per il titolo”.

GP Qatar, Joan Mir: "Con la mia Suzuki ho un rapporto di amore e odio"

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi