La Desmosedici parte favorita, però la M1 conta 9 successi a Losail, contro i 5 della Rossa. Honda ha battuto tutti in due occasioni, Suzuki, KTM e Aprilia a quota zero. Per ora
Mai come ques'anno, gli scommettitori punterebbero tutto su una vittoria Ducati in Qatar. Anzi, a dirla tutta, i bookmaker danno una Rossa vincente nella classifica MotoGP finale. Borgo Panigale è favorita nella corsa al titolo, vuoi per il valore dei propri piloti - Pecco Bagnaia gode delle quote più alte - vuoi per il numero di moto presenti in griglia.
Otto, cioè, un terzo dello schieramento. Se la legge dei grandi numeri funziona, statisticamente Ducati parte con un vantaggio dettato da ragionamenti algoritmici. A meno che - e potrebbe succedere - il dispendio di sforzi e risorse faccia calare attenzioni a ogni singolo pilota dotato di Desmosedici. Borgo Panigale non commette certi errori, ma non si sa mai. Davvero Pecco, Jack Miller, Jorge Martin - raffigurato nello scatto qui in alto di Luca Gorini - e Johann Zarco partono alla volta di Losail con mezzo gara già in tasca?
No, dai, così non va bene. Meglio non sapere chi possa vincere e completare le posizioni da podio. Non sappiamo e non possiamo prevederlo, nemmeno vogliamo prevedere come laggiù potrà andare, però, chi ben comincia è a metà dell'opera, giusto? Il motto popolare è ben conosciuto a Bologna e dintorni.
Ripetiamo che, a Losail, le moto dell'ala dorata hanno vinto due volte. Casey Stoner in primis, Marc Marquez più tardi, hanno portato al vertice il Marchio di Tokio. Desiderio che i vertici della Casa condiviso coi piloti 2022: per partire bene, serve vincere. Subito.
Perciò, Marc Marquez su tutti, Pol Espargarò non da meno, proveranno a mettere il resto del gruppo alle spalle del codone rivisto della RC213 V. Il duo catalano rappresenta il team Repsol HRC, quest'anno chiamato alla riscossa: il titolo mondiale è l'obiettivo dichiarato ai quattro venti.
Le cresciute Suzuki, le promettenti Aprilia e le potenti KTM, invece, hanno la casella vuota a Losail. La GSX-RR, la RS-GP, la RC16 sono armi micidiali, però nel deserto del Qatar non hanno mai segnato il territorio. In tal senso, tuttavia, non ci sorprenderemmo di vedere almeno uno di questi Marchi sul gradino più alto del podio. Chissà, magari proprio una bella Aprilia, magari con Maverick Vinales, detentore dell'edizione 2021. Ah, però il numero 12 guidava una Yamaha. Sì, ma in sella c'era lui: non è il pilota a determinare il risultato di gara?
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