MotoGP, Yamaha: piloti scontenti dopo i test, è già tempo di allarmarsi?

MotoGP, Yamaha: piloti scontenti dopo i test, è già tempo di allarmarsi?© Luca Gorini

Da Fabio Quartararo ad Andrea Dovizioso, i piloti della M1 si sono mostrati sfiduciati dalla nuova moto, evidenziando gli stessi problemi della passata stagione

21.02.2022 ( Aggiornata il 21.02.2022 19:48 )

Stagione nuova, vecchi problemi, i test di Sepang e Mandalika hanno evidenziato degli aspetti negativi riportando a galla alcuni limiti della M1 che, in questo momento in cui tutte le altre case hanno mostrato netti passi in avanti, sembrano più debilitanti del solito: dal motore alla gestione delle gomme dopo qualche giro, la moto non ha soddisfatto i piloti, che sperano in nuovi aggiornamenti.

Stiamo pur sempre parlando della moto che ha vinto il titolo nel 2021, ed infatti in termini di prestazione, Quartararo è sembrato come al solito velocissimo in entrambe le occasioni, eppure il francese ha più volte sottolineato come la moto non sia migliorata nelle aree in cui necessitava, in primis il motore. A differenza di quanto fatto invece da Honda, Suzuki, Aprilia e Ducati, che sono visibilmente progredite.

Quartararo veloce ma scontento 


In casa Yamaha c'è più di un dato allarmante, solo Fabio Quartararo è apparso competitivo sia sul giro secco che sulla distanza di gara, mentre tutte le altre M1 sono rimaste addirittura fuori dalla top 20 in Malesia. Mentre a Mandalika solo nell'ultimo giorno sono apparse più brillanti. Tutti i piloti si sono lamentati della prestazione della moto con gomme usate, oltre che di un motore ancora inferiore alla concorrenza. Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, si prospetta una prima parte di stagione complicata per la casa di Iwata, che presenta gli stessi problemi dell'anno scorso, senza la prospettiva di grosse novità in arrivo. Questa è un po' la sintesi del malcontento di Fabio Quartararo, che sperava in un intervento maggiore dalla Yamaha per migliorare una moto che nel 2021, ha raggiunto l'ultima vittoria nel GP di Silverstone, ad agosto.

In termini di velocità, il Campione del Mondo può ritenersi contento, soprattutto per essere risultato tra i più veloci nella simulazione di gara. Questo, però, non è bastato a placare le sue lamentele verso la Casa di Iwata, quasi come a voler dire che la M1 2022, essendo molto simile alla 2021, è già arrivata a fine corsa. Non sembra esserci molto potenziale da estrarre dalla moto, o comunque, è questo che traspare dalle sensazioni del francese, che, tuttavia, sembra essere comunque pronto per la gara del Qatar, dove quasi sicuramente lotterà per il podio. 

La situazione non migliora dall'altro lato del box, anche se le difficoltà attuali di Franco Morbidelli dipendono più che altro da un miglior feeling da ritrovare con la M1. Il pilota dell'Academy è apparso cautamente più ottimista rispetto al compagno di squadra, anche se i problemi evidenziati sono più o meno gli stessi. Il quinto tempo nella classifica dei tempi combinati nel Day 3 di Mandalika ha soddisfatto il vice-campione del Mondo 2020, che sta ritrovando velocità e condizione fisica, anche se per capire la reale competitività ci vorrà qualche gara.

Il francese è stato velocissimo sul passo, merito della pista?


Nonostanti i problemi sopra descritti il cronometro ha più volte dato l'impressione di una Yamaha particolarmente veloce nelle mani del francese, e ciò aldilà del secondo miglior tempo firmato a Mandalika in 1'31"074, a soli 14 millesimi da Espargarò. Analizzando i dati del passo, il Campione del Mondo è risultato il più performante sulla distanza di gara, mostrando un notevole miglioramento dalla simulazione svolta nel primo test di Sepang (dove solo in tre occasioni era riuscito a girare sotto l'1 e 59; contro le 7 volte di Rins, le 5 di Vinales e le 4 di Bastianini, Aleix Espargarò e Mir). Prendendo in esame una distanza di 15 giri Quartararo si è rivelato il più veloce tra tutti, tenendo una media di 1,31,709. Il francese è stato il più continuo nel ritmo, inanellando 10 giri consecutivi riuscendo a restare sempre costante sul passo dell'1 e 31, a differenza degli altri piloti che già dopo qualche passaggio hanno rallentato, girando sul passo dell'1 e 32. In questo senso, anche i dati di Morbidelli possono incoraggiare la Casa di Iwata, con il pilota italiano che è apparso tra i migliori in termini di ritmo. Dunque, se il cronometro è stato così benevolo sia sul giro secco che sul passo gara, perchè Quartararo sembra essere preoccupato dalla prestazione della M1?

In parte la buona prestazione della moto può derivare dalla pista, Mandalika è caratterizzata da un layout che ben si adatta alla M1, con la sua linea scorrevole, poche staccate forti e altrettante poche accelerazioni da bassa velocità e un rettilineo corto. Un layout che perciò esalta la guidabilità, le curve ad alta velocità, e quindi la percorrenza in curva, punto in cui la M1 è sempre stata il riferimento della top class, e infine i cambi di direzione, altro fattore in cui primeggia la moto giapponese. Il tracciato indonesiano, perciò, può aver mascherato i limiti della M1, che, in una pista dove verrà richiesto più motore, potrebbe scontrarsi con i problemi evidenziati da Quartararo. Ancora una volta la velocità massima della Yamaha è risultata essere tra le più basse, anche nei confronti dell'Aprilia - che nella passata stagione non era certamente tra le migliori - e della Suzuki, che monta un motore 4 cilindri in linea come la Yamaha. I cavalli tanto desiderati da Quartararo non sono arrivati, perciò resta il gap già presente nella scorsa stagione. Gap al momento compensato da un telaio e da una ciclistica di alto livello, esaltati dalla guida pulita del francese. 

Situazione complessa anche per Andrea Dovizioso


Nel team WithU la situazione non migliora, escludendo per il momento Darryn Binder dalla disamina (è ancora presto tracciare un bilancio per il rookie sudafricano), anche nelle parole e nelle prestazioni di Andrea Dovizioso si ravvisa la stessa situazione. Come lo stesso forlivese ha ammesso, il modo migliore di guidare la M1 è quello adoperato da Quartararo, quindi il lavoro delle prime gare sarà dedicato all'adattamento alla moto, con un stile di guida più vicino a quello del francese. I problemi più grandi per Dovizioso riguardano il passo gara, dove ha girato in media 1 secondo e mezzo più lento del campione del mondo. Per quanto riguarda il giro secco, gli 830 millesimi di distacco dal primo rappresentano un notevole miglioramento rispetto a Sepang, pertanto il lavoro del forlivese, dovrà continuare a essere basato in primis sullo stile di guida, con l'obiettivo di trovare la giusta velocità preservando e gestendo l'usura delle gomme, abilità che al momento, solo Quartararo riesce a sfruttare sulla M1.

L'insoddisfazione derivata dai test proviene anche dal fatto che non dovrebbero esserci novità tecniche per i prossimi test, in questo senso il gap con le altre case è evidente, la Honda ha cambiato molto portando delle novità con il fine di essere competitiva con tutti i piloti, la Suzuki ha dimostrato di essere forse la migliore sul passo gara, senza dimenticarci di Ducati e Aprilia. La casa di Borgo Panigale si è confermata la più competitiva e l'Aprilia al momento sembra essere la moto che più di tutte è migliorata durante l'inverno. Insomma, insieme a KTM, la Yamaha sembra essere la casa più in difficoltà dopo i test invernali, ora però la parola passa alla pista e la difesa del titolo per Quartararo e la Yamaha sembra partire in salita.

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