MotoGP, Marini: “Veloce sul giro secco, ma devo lavorare sul passo gara”

Luca Marini esce dalla tre giorni di test a Mandalika con un gran sorriso, visti i tempi fatti registrare nei tre giorni e la consapevolezza di aver ancora del margine di miglioramento con la Desmosedici GP22.

Come tanti piloti oggi, si è concentrato maggiormente sul passo gara provando la media al posteriore e trovandosi bene in contrapposizione ad alcuni piloti che hanno usato invece la soft. Marini però non nasconde le difficoltà incontrate nella giornata di oggi, soprattutto stare in scia ad un altro pilota con la pista così sporca. “Nella simulazione gara sono partito dietro a Bez - dice Marini - ma in questa pista è difficile stare in scia ad altri piloti con il gran caldo. E' anche difficile superare perché la traiettoria gommata è veramente stretta e se vai sullo sporco è difficile fermare la moto.”

Marini nel complesso si dice soddisfatto nonostante la stanchezza alla fine della terza giornata dovuta al gran caldo sulla pista indonesiana. “Fisicamente ero molto stanco per via del gran caldo e non è stato facile finire la simulazione di gara ma ho ricevuto risposte positive dalla moto e dalle gomme. Sono piuttosto soddisfatto per il lavoro che abbiamo svolto in questi tre giorni.

L’alfiere Mooney VR46 parla anche delle gomme con una speranza per la gara di marzo: “A fine giornata ho provato anche delle altre gomme e penso che stiano facendo un buon lavoro. Michelin sta lavorando nella giusta direzione e spero ci porti le gomme giuste per questa pista, quelle che ho provato hanno funzionato bene.” 

Marini: “Penso di essere competitivo come le altre Ducati”

---

Cambiando discorso, se la gara fosse domani in che posizione ti vedresti? 

“E’ difficile da dire - spiega Marini - non ho visto i tempi degli altri piloti. Sembra che Honda sia molto forte, sono piuttosto competitivo come le altre Ducati. Quartararo probabilmente è il più veloce. Nessuno sa a che ora della giornata gli altri abbiano fatto la simulazione gara: farla la mattina è più semplice, farla alle 2 come ha fatto Zarco è più complicato. Io l’ho fatta alle 11 ed era già molto caldo. Sono piuttosto felice anche se dobbiamo lavorare ancora un po’ sull’elettronica perché non siamo ancora pronti per far durare le gomme fino alla fine.” 

Hai girato tanto su questa pista ma ci sono ancora problemi sulla linea ideale, giusto? 

“Il circuito è uno dei migliori del calendario, ma deve essere pulito. Partendo dalla pole position è un disastro, è molto sporco e si può cadere. Stanotte è stata pulita la posizione di partenza ma non è stato sufficiente. Penso che le curve 6 e 7 siano le più belle al mondo, ma il problema è sempre quello della traiettoria ideale troppo stretta e i punti di sorpasso non sono così tanti.”

In che posizione ti vedi durante la stagione? 

“Quello che abbiamo fatto in questi due test non è sufficiente per capire dove siano gli altri, che gomme hanno usato e quanti litri di benzina hanno imbarcato. Sul giro secco sono a posto e credo di poter stare stabilmente in Q2 ogni gara che è il principale obiettivo, ma sulla distanza di gara c’è ancora da lavorare.”

Stando dietro a Bezzecchi che cosa hai notato?

“Ero più preoccupato delle mie gomme e cercare di superarlo in fretta perché faceva troppo caldo dietro di lui. La mia gomma anteriore si stava distruggendo ed in ogni curva perdevo l’anteriore. Ho cercato di passarlo il prima possibile perché stando in scia si perde tanta downforce, è difficile fermare la moto. In ogni caso l’ho visto competitivo. Ogni pilota, dal primo all’ultimo, può ottenere grandi risultati. Tutti hanno delle moto fantastiche e non c’è più quella differenza tra moto e costruttori.”