MotoGP, Quartararo: “La M1 è al limite, non vedo possibili miglioramenti”

MotoGP, Quartararo: “La M1 è al limite, non vedo possibili miglioramenti”© Luca Gorini

Il francese 2° nei test, ma realista: "Quando senti il davanti muoversi ed il posteriore scivolare il messaggio è chiaro. Il mio passo è buono, ma vedremo in Qatar. Calendario lungo? Amo viaggiare"

13.02.2022 ( Aggiornata il 13.02.2022 12:04 )

Il vessillo Yamaha resta alto, grazie al suo comandante Fabio Quartararo. Anche oggi infatti il francese ha piazzato la sua M1 nelle prime posizioni (2°), dovendo però fare ricorso a tutte le sue energie ed a tutto il suo talento.
 
“Questa mattina sono stato veloce - racconta - ma senza sentirmi del tutto a mio agio in sella, quindi non ero del tutto contento. Nel pomeriggio ho migliorato le mie sensazioni, arrivando al limite in ogni aspetto: mi aspettavo qualcosa di più, ma dal mio punto di vista sono pronto al 100%”.
 
Pensi che dunque la M1 sia già al limite?
“Secondo me sì, dato che sinceramente non saprei dove potrebbe migliorare. Quando inizi a sentire il davanti che si muove, il posteriore che scivola e il gomito che tocca terra ovunque è difficile trovare qualcosa di più. La cosa importante è che Yamaha sta lavorando per rendermi più veloce riducendo i rischi: per guidare con questo ritmo devo sempre spingere al limite, il che non è facile”.

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Ti attende la più lunga stagione di sempre, con il pericolo Covid ancora presente. Pensi di necessitare una extra preparazione?

“Per quanto riguarda il Covid posso solo incrociare le dita, dato che non si può controllare. Per il resto mi piace viaggiare e stare in giro, quindi non è un problema: forse per i membri del team con famiglia non è facile, ma per me al momento è un piacere fare tante gare”.
 
Ieri hai detto di aver ricevuto buone risposte dalle gomme usate ma non da quelle nuove. E’ ancora così?

“Oggi ho usato la media per una simulazione di gara, che è stata però un incubo a causa del pessimo feeling con il posteriore. Dopo la simulazione ho montato le soft risultando subito più veloce di circa mezzo secondo: nel complesso sono contento del mio passo, dato che sono migliorato costantemente”.

La pista resta un cruccio per quanto concerne la sicurezza. Pensi che per la gara le cose cambieranno?

“Parlando di vie di fuga la pista è una delle più sicure che io abbia mai visto. Il problema sono le piccole pietre che si ricevono se si sta dietro qualcuno: oggi ho seguito Franco per tre o quattro giri e ne ho ricevute tante sul collo e sulla visiera, quindi non oso immaginare cosa può succedere in gruppo per dieci giri. Dalla curva uno alla sette l’asfalto si stacca, quindi credo che almeno la curva uno vada del tutto riasfaltata”.

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