MotoGP, Test Sepang: adesso la Suzuki fa più paura

MotoGP, Test Sepang: adesso la Suzuki fa più paura© Luca Gorini

La GSX-RR è tra le moto più progredite nella pausa invernale: la velocità di punta c'è, anche se restano da migliorare aerodinamica e holeshot. Progressi che fanno ben sperare Joan Mir e Alex Rins 

08.02.2022 10:16

Chi si aspettava una Suzuki in difficoltà, o comunque distante dalla concorrenza, ha dovuto ricredersi dopo i test di Sepang. Alex Rins ha chiuso i test malesi al quarto posto, a poco più di un decimo da Bastianini, mentre Joan Mir si è classificato 12esimo ma a soli quattro decimi dal pilota Gresini.

Risultati che sulla carta possono non sembrare eccelsi, ma basta ascoltare il campione del mondo Fabio Quartararo per comprendere il valore della GSX-RR: “Sapevamo che le Ducati sarebbero state veloci, ma anche Honda, Aprilia e Suzuki sono progredite più di noi”, ha ammesso a denti stretti il francese, che ha esaltato i progressi compiuti - tra le altre - dalla Casa di Hamamatsu. 

I dati


Più che i tempi sul giro secco, sono i cronologici del Day 2 a regalare ottimismo al duo iberico: Rins ha realizzato otto passaggi in 1’58 e ben dodici in 1’59. Buono anche il passo tenuto da Mir, più distante nel time attack ma comunque costante, autore di quattro passaggi in 1’58 e undici in 1’59.

Tempi che testimoniano la crescita della moto giapponese, migliorata soprattutto sotto l’aspetto velocistico: “Siamo vicini e ne siamo contenti. Abbiamo migliorato la velocità di punta, siamo nel gruppo e questa è una cosa molto importante – ha raccontato Joan Mir - Sappiamo che abbiamo una moto veloce, ma l’anno scorso era difficile superare quando dovevamo lottare con le Ducati sfruttando il motore di cui disponevamo. Un pizzico di potenza in più è di grande aiuto per me. Sono soddisfatto, ma c’è ancora del lavoro da fare. Ma tutto va bene, posso dire di essere contento”.

Il nuovo propulsore è stato promosso anche da Alex Rins: Abbiamo avuto conferme dal motore, ma dobbiamo ancora lavorare sul dispositivo holeshot perché siamo gli unici, assieme a Yamaha, a dover premere un pulsante in uscita di curva per attivarlo", ha analizzato lo spagnolo, consapevole di dover ancora affinare alcuni aspetti della sua moto per lottare stabilmente con la concorrenza. 

 

Velocità di punta 


Ma l'ottimismo rimane e, anche in questo caso, i numeri registrati nella seconda giornata di test supportano le sensazioni dei portacolori Suzuki: la top speed ottenuta da Rins è stata di 330.2 Km/h, mentre Mir ha toccato i 331.2 Km/h. Valori che, trattandosi di test, vanno presi con le pinze, ma restano assolutamente non distanti dai 335.4 Km/h fatti segnare da Enea Bastianini e Johann Zarco, autori delle velocità di punta più elevate della due giorni di collaudi.

Numeri e progressi che andranno confermati anche a Mandalika, nei test che la MotoGP svolgerà nelle date 11-13 febbraio, in attesa del banco di prova del GP Qatar (6 marzo) che offrirà le prime e concrete risposte sulle aspirazioni iridate del suo Mir-Rins. 

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