MotoGP, Bagnaia: “Holeshot pericoloso? Se lo fosse gli altri non l'avrebbero”
© Luca Gorini"Le cose bisogna saperle fare per bene, così non sono pericolose" dice Pecco, che guarda poi al lavoro in Ducati "GP21 è migliore ma è al limite, la 22 ha enormi margini di miglioramento. Bravo Bastianini, si è adattato bene"
06.02.2022 ( Aggiornata il 06.02.2022 15:37 )
Si è concluso con la sesta posizione il Day 2 di Sepang per Pecco Bagnaia, che al di là del risultato può sorridere per altre ragioni. Il piemontese infatti ha portato avanti lo sviluppo della Desmosedici GP22, che sembra già regalare sensazioni molto positive.
“Essendo una moto nuova bisogna capire tante cose - racconta - ma sono molto contento del notevole passo in avanti compiuto oggi. La GP22 ha tanti punti di forza, ma la cosa più importante è la sua velocità già al primo test, il che ci fa capire che ha un margine enorme. Certamente la GP21 è più competitiva ad oggi, ma è al limite, mentre la 22 ha ampio margine di miglioramento”.
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Il portacolori Ducati si congratula con il compagno di marca Bastianini, oggi mattatore della classifica, ma sottolinea anche le due tipologie di lavoro diverse portate avanti da lui e dal romagnolo.
“Enea è stato molto bravo a sfruttare subito la moto, che era diversa rispetto a quella che ha guidato l’anno scorso. Si è adattato e ha fatto il record della pista, quindi è stato bravissimo. Io mi sono concentrato sul migliorare una moto nuova nel più breve tempo possibile: non è più come una volta, dato che abbiamo poche giornate di test, ed oggi metà giornata è andata persa per la pioggia, ma nonostante questo oggi siamo riusciti a migliorare molto”.
Non manca anche un pizzico di sarcasmo nelle parole di Bagnaia, che riprendendo le parole di Aleix Espargarò circa la pericolosità degli abbassatori ha risposto per le rime.
“Le cose bisogna saperle fare per bene, così non sono pericolose. L’anno scorso si diceva che l’holeshot fosse pericoloso, ma in realtà ci permette di essere più veloci con meno rischi, dato che regala stabilità. Aprilia e le altre case hanno lavorato su questa cosa, seguendo quanto fatto da Ducati: se fosse stato qualcosa di pericoloso non lo avrebbero fatto”.
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