MotoGP, Tortoroglio: “Marquez vincerebbe a occhi chiusi, il problema è il braccio”

MotoGP, Tortoroglio: “Marquez vincerebbe a occhi chiusi, il problema è il braccio”© GPAgency

Walter fa parte di piloti che hanno gareggiato con l'ausilio degli occhiali: "Le fatiche di Marc derivano dall'infortunio rimediato nel 2020, ci si accorge subito se la vista è efficace o meno". Poi Pedercini: "Se ha girato così a Portimao, ci vede benissimo"

19.01.2022 ( Aggiornata il 19.01.2022 21:17 )

Tanto si è parlato, e ancora si farà, della vista di Marc Marquez, offesa a seguito di un incidente rimediato in allenamento nello scorso autunno. L'otto volte iridato è caduto dalla moto da enduro, così male da farsi riscontrare una commozione cerebrale con tanto di diplopia, un problema già patito nel 2012, ai tempi della Moto2.

Due Gran Premi 2021 e test di Jerez saltati, il silenzio, il riposo, le prime conferenze stampa di quest'anno, i salti con la moto da cross, i giri a Portimao in sella alla RC 213V-S: il portacolori Honda sembra sulla giusta strada del recupero, sebbene, lecitamente, ci si chieda quanto e come i suoi occhi stiano reagendo agli sforzi.

La risposta la fornirà direttamente lui, è solo questione di tempo. Noi, per rimanere in tema "ottico", ci siamo rivolti a chi ha speso una carriera usando occhiali e lenti specifiche. Loro sono Walter Tortoroglio, piemontese classe 1977 ammirato in SBK e ora gran ciclista. Poi c'è Lucio Pedercini, ex Motomondiale, derivate di serie e attuale manager del suo stesso team.

Tortorix: "Marquez è superiore, ma non guida come prima dell'incidente"


Walter guarda con attenzione le gare, poiché ancora appassionato e competente. Campione nazionale Sport Production, vincitore di gare in Superstock, ad ottimi livelli in Supersport e SBK. Raggiunto al telefono, Tortorix ha spiegato il suo... punto di vista: "Io ho sempre gareggiato usando gli occhiali - spiega - perché mi resi conto immediatamente di quanto mi aiutassero. Ovviamente, provai a toglierli, ma non ci fu verso".

La differenza era minima, però: "Però si avvertiva. Pensa che mi manca davvero poco, forse mezza diottria da un occhio, una dall'altro. In ogni caso, con lenti giuste andavo più forte, infatti, le portai sempre con me. Soprattutto in staccata, gli occhiali rappresentavano un ausilio importante. Durante tutte le fasi della guida lo erano, perlopiù in frenata".

E di Marc, che pensa il simpatico Tortoroglio? La sua opinione è secca: "Sicuramente gli occhi hanno sofferto, però non è per quel motivo che, eventualmente, calerà le sue prestazioni future. Scherzando, ma mica tanto, direi che lui vincerebbe pure a occhi chiusi. Il suo limite è il braccio: da quel 2020 non è più tornato lui, lo si nota benissimo nella guida. Finché non gli guarirà completamente, lo vedremo a servizio ridotto. Perché Marquez con il braccio a posto, non si batte".

Pedercini: "Marc sembra sulla strada giusta del recupero"


Lucio, giustamente, evita di sbilanciarsi. Lui a Portimao non c'era, inoltre la situazione è in pieno divenire. Nonostante ciò, è interessante ascoltare la sua esperienza personale: "Ero a Sentul, SBK 1996 - bei tempi - quando, improvvisamente, un avversario uscì dalla pit lane, tagliando la mia traiettoria in rettilineo"

Pedercini l'ha vista brutta: "Certo, infatti caddi malamente, per evitarlo. Botte qua e là, niente di irrimediabile, tuttavia si fecero sentire. Il problema arrivò puntuale: non riuscii più a guidare, o meglio, potevo farlo, ma mi venivano dolori alla testa. Poi capii perché".

La vista, da quello derivava l'impiccio: "Provai a usare gli occhiali e, magicamente, niente più dolore. Formulai l'idea di quanto la vista fosse e sia fondamentale. Ecco perché dico questo: se Marc ha girato così a lungo in Portogallo, evidentemente aveva le facoltà di farlo. Se gli occhi non sono al meglio, è dura, soprattutto in pista".

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi