MotoGP, Mir senza peli sulla lingua: “Le critiche? Me ne frego”

La Suzuki è reduce da una stagione complicata e lo stesso boss Shinichi Sahara, in un'intervista rilasciata nei giorni scorsi, ha ammesso che l'assenza di Davide Brivio ha creato un vuoto difficilmente colmabile all'interno del box giapponese. 

Joan Mir, campione del mondo MotoGP nel 2020 e terzo nel 2021 dietro Fabio Quartararo e Francesco Bagnaia, ritiene però di non aver motivo per recriminare sui risultati ottenuti: lo spagnolo è convinto, infatti, di aver tirato fuori il meglio dalla sua GSX-RR.

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"Dormirò bene, perché durante tutto l'anno non avrei potuto fare di meglio", ha dichiarato Joan ad As. "Se gli altri mi crederanno, per me va bene. Se qualcuno dirà che ho fatto la peggior difesa del titolo della storia, buon per lui. Ma dovrebbero vivere certe situazioni per capirle e saperne un po' di più prima di fare questi commenti. Non me ne frega niente di quella gente, onestamente".

"È vero che non ho vinto, ma quello che nessuno può dire è che io non abbia tirato fuori il 100% dalla moto. Questo è chiaro, ma è sicuro anche che dentro di me sono molto deluso", ha continuato il #36, raccontando di aver avvertito una pressione enorme dopo il Mondiale vinto nel 2020.

Sguardo al futuro

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"La pressione che mi sono messo addosso durante tutta la stagione è stata enorme. Inoltre, penso che dopo la situazione vissuta quest'anno all'interno del team, saremo più forti in futuro - è la riflessione di Mir - Abbiamo imparato tante cose su quanto sia difficile vincere in MotoGP".

"Non basta fare quello devi fare, bisogna fare di più per vincere il titolo. E non solo il pilota, tutte le persone della squadra devono farlo", ha concluso il nativo di Palma di Maiorca, speranzoso di poter ambire a risultati più importanti nel 2022.

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