MotoGP, il 2021 non è stato l’anno sperato da Suzuki

MotoGP, il 2021 non è stato l’anno sperato da Suzuki

Joan Mir e la Casa di Hamamatsu hanno chiuso la stagione al terzo posto: ecco un’analisi delle loro prestazioni e di quelle, più complicate, di Alex Rins

07.12.2021 ( Aggiornata il 07.12.2021 18:21 )

La Suzuki GSX-RR si è piazzata sul terzo e ultimo gradino del podio iridato, a fine 2021, grazie a Joan Mir, che però non è riuscito a difendere il titolo fino alla fine. Nelle mani del maiorchino dopo un 2020 positivo e costante, l’anno nuovo non ha dato i frutti sperati e più di tutto pare che il motivo fosse da ricollegarsi ad un discorso tecnico. L’arrivo del dispositivo holeshot posteriore, del resto, è arrivato con estremo ritardo rispetto ai concorrenti e prima di quel momento Mir aveva assaggiato il podio solo in tre occasioni.

Un ritardo importante dal primo


Sei podi su 18 gare è stato il bottino di Mir a fine stagione, decisamente poco per poter difendere il titolo iridato e contrastare Fabio Quartararo e Francesco Bagnaia, ma ancora una volta la costanza è stata la sua caratteristica principale. Anche quando non era al top, ha portato a casa punti importanti, e l'unica gara che non ha portato a termine è stata quella francese. Tra i sei podi ottenuti manca però una vittoria, che non c’è neanche nel palmares di Alex Rins. Nessuno dei due è riuscito a portare la GSX-RR davanti a tutti, in quella che è la massima espressione di competitività, e a fine stagione Mir paga 70 punti dal nuovo campione del mondo. Un distacco non indifferente.

Rins troppo indietro nella generale


La stagione di Rins è stata nettamente più in salita, rispetto a quella del compagno di squadra, e si è conclusa solo in tredicesima posizione. La sua stagione si può riassumere con questi numeri: cinque zeri, solo un podio (a Silverstone) e un infortunio, rimediato sul circuito del Montmelò nella giornata di giovedì. Il catalano ha raccolto meno della metà dei punti di Mir e nonostante la parentesi felice nella vita privata, diventato papà di Lucas, in pista sta vivendo un momento buio. Tanto da aver chiuso anche l'ultima gara di Valencia anzitempo, proprio mentre stava lottando per il podio.

Bisogna guardare avanti


Se andiamo a vedere, infine, la classifica dei team costruttori, la Casa di Hamamatsu la troviamo sempre in terza posizione, dietro a Ducati e Yamaha, ma staccata di 117 lunghezze dalla prima. Anche qui un distacco importante. È ora di rimboccarsi le maniche in vista del 2022, di lavorare sulla moto per arrivare a febbraio pronti per poter impensierire gli avversari. Riconfermarsi non è mai facile, ma la sfida è alla portata di Suzuki e tra qualche mese proveranno a dimostrarlo ancora una volta. 

MotoGP: Fabio Quartararo ha riscritto la storia del motociclismo francese

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi