MotoGP, Melandri: “Bagnaia ha fatto qualcosa di incredibile”

MotoGP, Melandri: “Bagnaia ha fatto qualcosa di incredibile”

L’ex campione e telecronista di Dazn ha fatto il punto della top class, parlando del piemontese e di Marc Marquez, svelando poi anche per chi tifa in Superbike…

27.11.2021 ( Aggiornata il 27.11.2021 18:35 )

Ai microfoni di Dazn Marco Melandri, campione del mondo di 250 nel 2002, ha messo in mostra tutta la sua competenza tecnica e proprio a lui abbiamo chiesto un commento ora che la stagione 2021 si è conclusa, e quella 2022 sta iniziando con i test pre-stagionali, sul circuito di Jerez.

Come avevi predetto a marzo ha vinto Fabio Quartararo, come commenti la sua stagione?

Era il più completo e preparato per giocarsi un mondiale. Il salto dal team satellite a quello ufficiale ha aiutato a dargli quella spinta in più sulla convinzione, sulla fiducia in sé stesso. Poi lui è stato molto bravo perché penso che l’abbia vinto nelle giornate difficili, tipo Le Mans o in gare dove le gomme non funzionavano al meglio. Nelle ultime gare, una volta vinto il titolo, è scesa l’adrenalina, e non era sicuramente quello di inizio stagione, ma Ducati è stata molto più forte delle altre moto”.

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Il degno avversario è stato proprio Pecco Bagnaia, te l’aspettavi?

Sì perché a livello di velocità pura sapevo che era molto molto forte e mi aspettavo anche meno difficoltà per lui a inizio stagione e forse meno supremazia sul finale. Nelle ultime sei gare ha fatto qualcosa di incredibile: era il più veloce in prova, in gara e spesso anche sul bagnato. Questo è un bel biglietto da visita per il 2022. Sicuramente anche Ducati è una moto che va molto bene, perché abbiamo visto tanti piloti con stili di guida diversi andare molto forte. Abbiamo visto un podio tutto Ducati su una pista dove storicamente sono sempre andati male, a Valencia, quindi la moto ha fatto un grande passo in avanti”.

Come commenti la stagione di Joan Mir?

È mancato l’acuto, ma ha finito terzo in campionato. Più che Mir è mancata la Suzuki. A inizio stagione andava proprio male, non hanno lavorato quasi per nulla dallo scorso anno, poi con il sistema holeshot introdotto in Austria Mir ha iniziato a essere veloce anche in prova e lui è andato sempre forte. A Valencia è stato l’unico a provare a insidiare le Ducati. A Portimao è stato l’unico a seguire Bagnaia per quasi metà gara. Questo ragazzo è forte davvero. Il prossimo anno, se Suzuki lavora, lo inserisco nella lotta del Mondiale”.

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Qual è stato il momento più bello per te della stagione?

Il più emozionante è stato vedere tornare alla vittoria Marc Marquez, lì proprio ho avuto la pelle d’oca. Ho cercato di immedesimarmi in lui, con tutte le difficoltà che ha avuto. Ha passato due anni davvero durissimi, e quando ti rialzi da un periodo così è ancora più bello. Il suo carattere e il suo dna sono sempre gli stessi, non ha mai mollato. Quando ci sono le gare con Marquez in mezzo sono più belle da vedere. Quella di Aragon dove Bagnaia ha vinto, senza di lui non sarebbe stato così emozionante”.

Valentino Rossi si è ritirato, qual è il ricordo più divertente che hai con lui?

“I più belli li ho di quando eravamo bambini. Per noi era un gioco e non c’erano secondi fini. Quando in inverno spesso ci trovavamo a girare eravamo solo io e lui in giornate dove pioveva o anche nevicava. Giravamo tutto il giorno in maniera spensierata ed era proprio bello. Finivamo fradici, mangiavamo una piadina davanti ad una stufa che ci riscaldava i calzini.

Cos’ha dato Valentino al motociclismo?

Ha dato tanto. Quello che ha dato all’inizio è stato il portare nelle case anche di non appassionati di moto la MotoGP, ha dato popolarità e in quel periodo anche la televisione ha aiutato perché era alla portata di tutti. Allo stesso tempo dopo c’è stato un effetto boomerang perché gli sponsor o andavano con Valentino o preferivano non esserci, perché vinceva solo lui. Quindi ad un certo punto ha tolto anche parecchio allo sport in generale e purtroppo è arrivata anche una tifoseria non da MotoGP, ma calcistica di fanatici e questo è stato il lato negativo, ma non per colpa sua”.

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Cosa perde la MotoGP senza Valentino?

Come spettacolo nulla, negli ultimi due anni era come se non ci fosse. Però perde tanti numeri perché per la massa, non essendoci più Valentino, la MotoGP non è più la stessa cosa. Di fatto perde tifosi suoi, non appassionati di moto”.

Come commenti il periodo difficile di Marc Marquez?

Spero possa tornare a essere competitivo. Porta tanto show quando riesce a lottare. Non penso conosca bene neanche lui la sua situazione, è un infortunio molto particolare questo della diplopia. È una mazzata veramente importante, stava tornando a essere il vero Marquez. La sua vittoria di Misano è stata davvero significativa. Dovesse riprendersi in tempi brevi tornerà quello di prima, se invece non si dovesse riprendere entro l’inizio del 2022 potrebbe essere un problema per lui, moralmente dopo due anni così è dura rialzarsi”.

Qual è la tua opinione sull’arrivo di Darryn Binder dalla Moto3 alla MotoGP?

Sono rimasto abbastanza sorpreso. Se ci sono tre categorie c’è un motivo e dev’esserci un percorso. È come se dalle elementari si passasse alle superiori, ancor di più se sei mediocre in quinta elementare, non un fuoriclasse. È strano. Dopo sei anni che guidi una Moto3 il cervello è focalizzato su quello e da lì devi cambiare tutti i riferimenti. Non è così immediato, bisogna ricominciare a imparare. È una scelta molto azzardata, è anche vero che tanti piloti con il cambio di categoria sono andati più forti. Mai dire mai. Per quanto riguarda la sua pericolosità in pista, questo è un discorso che non ha senso. In MotoGP la moto gli darà del lei, sarà più calmo di sicuro, se ne accorgerà che è una cosa diversa. Non per forza di cose arriverà e farà dei disastri anche lì”.

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Guardando al 2022, è un po’ prematuro parlarne, ma chi ti aspetti davanti a lottare per il titolo?

Mi aspetto che le forze in campo per il Mondiale saranno più o meno quelle di adesso: Bagnaia, Quartararo e Mir. Sono i tre favoriti, con il punto interrogativo Marquez, se dovesse tornare in forma sarà della partita anche lui”.

Non ci metti dentro Franco Morbidelli?

L’intervento che ha fatto è stato molto più invasivo di quello che pensava. Ho avuto il suo stesso infortunio, il professore mi disse che i crociati non me li avrebbe operati perché nella velocità il problema è l’angolo di chiusura del ginocchio. Una criticità importante di questo intervento è che molto probabilmente vai a perdere gradi di chiusura del ginocchio e sarebbe stato dannosissimo. Questo è quello che sta soffrendo Franco adesso e secondo me non è così banale la ripresa. Se non si riprende entro il prossimo mese temo che la mobilità nel complesso non la riacquisterà e per questo non lo metto nella lotta del mondiale. Ma a livello di talento e di tecnica mi piace molto”.

Cosa ne pensi della lotta in Superbike tra Rea e Razgatlioglu?

Ho un debole per il turco, siamo molto amici da sempre, da quando arrivò in Europa mi è sempre piaciuto. È un personaggio particolare, serio e sulle sue, però aveva sempre la battuta pronta ed era molto spontaneo e a livello di guida e di tecnica è l’unico che dalla Superbike potrebbe andare in MotoGP e fare veramente bene: ha un controllo della moto incredibile”.

Pensi che arriverà mai in MotoGP?
No, per il fatto che è storicamente un pilota Red Bull e chi gestisce Red Bull in Turchia è Kenan Sofuoglu, il suo manager. In MotoGP Yamaha è con Monster e Sofuoglu non gli permetterà di mollare Red Bull, ha troppi interessi”.

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