MotoGP, Barcellona: il momento chiave del titolo di Quartararo

MotoGP, Barcellona: il momento chiave del titolo di Quartararo© Milagro

Fabio ha scontato due penalizzazioni, giugendo comunque sesto e rimanendo al comando della classifica generale. La tuta aperta avrebbe potuto causargli una punizione ancor più severa, ma il francese ne è uscito più forte e sicuro e... con la pelle salva

29.10.2021 ( Aggiornata il 29.10.2021 17:36 )

Di momenti chiave offerti dalla MotoGP 2021 ne potremmo elencare tanti e, tra questi, ognuno di noi avrebbe il personale racconto preferito, quello ritenuto cruciale in termini di percorso iridato. Fabio Quartararo ne ha vissuti parecchi, come si conviene ad un Campione del Mondo.

In molti pensano che la caduta rimediata da Francesco Bagnaia a Misano sia da ritenersi decisiva - e lo è stata - ma, in realtà, lo zero di Pecco non ha fatto altro che spianare la strada del francese, già piuttosto aperta prima dello scivolone patito dal ducatista.

Oppure, potremmo citare i vari inconvenienti tecnici e disguidi accusati da diversi rivali del numero 20 Yamaha: dalla gomma non ottimale di Bagnaia a Silverstone, al cambio da M1 ad Aprilia di Maverick Vinales, sino al ritorno "a mezzo servizio" di Marc Marquez. Oddio, tutte ipotesi verosimili in fase di analisi, però un episodio, su tutti, si è rivelato determinante, ed è quello registratosi a Barcellona.

La tuta aperta ed il guscio che vola


Proviamo a riassumere quanto accaduto al Catalunya Circuit. Miguel Oliveira si trovava in fuga per la vittoria, nella quale esibiva un passo più lesto rispetto al resto del gruppo. La KTM quindi guidava la contesa e, alle spalle del portoghese, la lotta per i restanti gradini del podio era accesa.

In lizza per il secondo posto, Fabio Quartararo, Johann Zarco e Jack Miller. Una Yamaha, due Ducati. Due francesi, un australiano. Tra i connazionali d'Oltralpe c'era, oltretutto, la battaglia riferita alla classifica Mondiale: il pilota Pramac si trovava ancora nella giusta situazione per provare a vincere il titolo.

Ad un certo punto, qualcosa vola via dal corpo di El Diablo. Anzi, è stato proprio lui a lanciare un oggetto, rimosso dal petto di fretta e furia. Era il guscio protettivo, evidentemente andato fuori posto: come è potuto succedere? Semplice: la tuta del numero 20 era slacciata ed aperta. Il vento ed i movimenti in sella hanno fatto il resto.

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Tre più tre, sei. Ma avrebbe potuto andargli peggio. Fabio è stato fortunato


Nel finale di gara. Fabio ha commesso un errore. Il taglio di curva è stato monitorato dallo Steward Panel che, conseguentmente, ha deciso di comminare tale punizione: tre secondi in più da sommare al tempo totale speso da Quartararo dal primo giro alla bandiera a scacchi.

Una cosa già vista, insomma. Ma non è stata l'unica. Dopo aver consultato ripetutamente le immagini, la commissione si è accorta che la tuta del francese era aperta, sicché gli ha inflitto una seconda penalità: altri tre secondi per El Diablo, per una somma di sei. Mica pochi, perché il podio era per lui, deluso ed arrabbiato, perso.

Considerando però che il regolamento specificasse in una squalifica dal Gran Premio - l'abbigliamento tecnico deve essere in regola, funzionante ed in grado di proteggere al pieno delle proprie capacità il pilota in oggetto - a Fabio è andata bene. Non solo: ipotizzando una scivolata (per fortuna non è accaduto) la punta Yamaha avrebbe potuto farsi molto male.

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Sappiamo bene che un pilota abbia come primo rivale il compagno di box. Per Fabio non è andata così, o meglio: magari solo nel Gran Premio inaugurale di Losail, dove a primeggiare è stato Maverick Vinales. Da lì in avanti, il catalano si è fatto da parte, in tutti i sensi.

Invece, Johann Zarco si evidenziava solido e regolare nei piazzamenti. La sua Desmosedici Pramac andava forte, il francese la portava al limite, sino a guidare il campionato o, comunque, rimanendo attaccato ai primi. Altra situazione dura per Quartararo, perché il due volte iridato della Middle Class è un connazionale. Chi non vuole battere un compaesano?

A Barcellona, l'episodio cruciale della stagione: El Diablo ha scampato a: eventuali ferite da una caduta che, fortunatamente, non c'è stata; squalifica dalla gara caldeggiata da Casey Stoner, delusione di lasciare ad un altro francese il primo posto in classifica. Invece, coi punti incamerati, il futuro campione del Mondo è uscito dal Montmelò con la leadership ancora sua. Provate ad immaginare quanta forza psicologica quel weekend gli abbia conferito: vincere una battaglia del genere significa detenere la caratteristiche per vincere la guerra.

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