Il collaudatore Yamaha ha ottenuto il terzo miglior tempo nelle FP2 ma nonostante questo non ha alcun ripensamento sul suo “addio” alle competizioni: “Non devo dimostrare niente a nessuno, faccio solo il mio lavoro”
Il collaudatore Yamaha Cal Crutchlow sostituto al team ufficiale dopo l'addio di Maverick Vinales e in attesa di Franco Morbidelli, si sta comportando davvero bene sull'M1. E a sorpresa, nelle FP2 del venerdì è riuscito a stampare anche il terzo miglior tempo alle spalle di Jack Miller e Aleix Espargarò. Che il britannico si stia “mangiando i gomiti” per aver lasciato troppo presto la MotoGP. Assolutamente no!
“Siamo contenti di come sia andata la giornata - ha detto a Sky Sport MotoGP - il team ha fatto un ottimo lavoro. Diversi gli aggiustamenti che sono stati fatti sulla moto. Che altro posso dire, il feeling su questo circuito è buono, mentre il mio passo ancora no, però sono contento del ritmo anche se non basta per stare davanti. Intanto però sono contento di come è andata oggi e la cosa più importante è che posso portare queste informazioni a Yamaha riguardo al poter spingere con la gomma soft. Ho voluto fare anche un po' di lavoro sperimentale sull'M1. Il setting è stato abbastanza normale nell'ultimo run, ma negli altri ho provato alcuni piccoli cambiamenti rispetto al solito e sembra che stiano funzionando. Il mio lavoro è rendere Fabio Quartararo più veloce, quindi è stato bello provare queste cose per lui”.
Ma dopo un bel risultato come quello di oggi, non ti dispiace aver lasciato la MotoGP come pilota? “E' senza dubbio bello quanto accaduto oggi - ha aggiunto - ma non mi spinge a voler tornare. Il mio lavoro è fare il collaudatore e adesso non devo dimostrare più niente a nessuno, ho già fatto quello che potevo nella mia carriera, ho vinto delle gare e non potevo fare di più. Felicissimo quindi di quello che ho raggiunto e non tornerò. Inizialmente non volevo tornare a gareggiare se non me lo avessero chiesto, ma Yamaha lo ha fatto e io ho accettato. Era la cosa che più aveva senso per tutti, per me che era tanto che non lo facevo e c'era bisogno che fossi attivo sulla moto e per Yamaha che aveva bisogno di un pilota. Come ho detto, però, non devo dimostrare niente a nessuno, io faccio solo il mio lavoro”.
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