MotoGP: Chi era Fausto Gresini

MotoGP: Chi era Fausto Gresini© Milagro

Ripercorriamo la carriera del manager bolognese, dagli inizi come pilota e campione 125 al passaggio a fondatore e manager della Gresini Racing prima del decesso per complicanze dovute al Covid

23.02.2021 ( Aggiornata il 23.02.2021 11:11 )

Fausto Gresini ci ha lasciati per le complicanze da Covid-19 contro il quale combatteva dallo scorso 27 dicembre, giorno nel quale si è saputo della positività del manager della Gresini Racing al virus.

Ma chi era Fausto Gresini?


Prima di diventare fondatore e team manager della Gresini Racing, Fausto è stato pilota del Motomondiale di grande successo, vincitore di due titoli mondiali nella 125 nel 1985 e nel 1987 con la Garelli. I suoi avversari di quegli anni? Angel Nieto, Ezio Gianola, Pier Paolo Bianchi, Jorge Martinez, Loris Capirossi, Doriano Romboni giusto per citarne alcuni.

Il debutto di Fausto nel Motomondiale avviene nel 1982 in sella ad una MBA al Gran Premio delle Nazioni a Misano senza però vedere il traguardo. L’anno successivo, il 1983, coglie il suo primo podio, in Svezia chiudendo 9° il Mondiale con 37 punti. 

Il punteggio non convince la MBA che nell’84 lo cede alla Garelli. Mai scelta fu più sbagliata per MBA. Con Garelli infatti Gresini coglie la vittoria, prima in carriera, in Svezia ed altri due podi, Inghilterra e San Marino (Mugello) chiudendo 3° con 51 punti dietro ad Angel Nieto ed Eugenio Lazzarini. 

Nel 1985 arriva il primo dei due titoli mondiali: 3 vittorie ed 8 podi complessivi. L’anno successivo, il 1986, termina al secondo posto con 4 vittorie ed 8 podi. Nel 1987 parte per prendersi la rivincita sull’anno precedente. Stagione assolutamente dominata con 10 vittorie, unico ritiro in Portogallo.

L’88 è l’ultimo anno di Gresini in sella alla Garelli. Stagione compromessa da un infortunio. Fausto chiude solamente 21° con 22 punti. Passa all’Aprilia nel 1989 ma conquista un solo podio. Nel 1990 invece sposa Honda con la quale rimarrà fino al 1994, anno della fine della sua carriera. 

1 podio nel 90 ed il prezioso aiuto a Capirossi per permettergli di vincere il titolo. Nel biennio 91-92 è due volte vice campione del mondo, 11° nel 93 con 61 punti e 16° nel 94 con 48 punti. 

La vita da manager


Appeso il casco al chiodo, Fausto fonda la Gresini Racing. Il debutto ufficiale avviene nel 1997 con Alex Barros e la Honda NSR500 V2 che nel 98 diventa NSR 500 V4 grazie ai risultati ottenuti dal brasiliano.

Nel 99 il team passa in 250 con Loris Capirossi, campione uscente che chiude terzo alle spalle di Rossi ed Ukawa. Con Capirossi salito in 500 insieme a Rossi e lo stesso Ukawa, in Gresini Racing arriva il giapponese Daijiro Kato. Prima stagione di apprendimento per poi prendersi il titolo nel 2001.

Nel 2002 Gresini accetta la sfida della MotoGP e torna nella Top Class con la NSR500 e Daijiro Kato. A metà della stagione il giapponese viene omaggiato della RC211V a 5 cilindri.

Per la stagione 2003 Honda dà a Gresini una seconda RC211V per lo spagnolo Sete Gibernau. La stagione parte subito con la drammatica scomparsa di Kato dopo l’incidente a Suzuka. Tutto sulle spalle di Gibernau che chiude al secondo posto il Mondiale dietro a Valentino Rossi.

Nel 2004 sulla seconda RC213V sale il texano Colin Edwards dopo l’esordio l’anno precedente con Aprilia. Ancora una volta è Gibernau a prendere per mano il team Gresini e portarlo ancora al secondo posto dietro la Yamaha ufficiale di Rossi.

2005. Melandri, approdato al team al posto di Edwards, chiude al secondo posto con 70 punti di vantaggio sul compagno di squadra Gibernau. Nel 2006 entra Elias al posto di Gibernau ma è ancora il ravennate il migliore della squadra, stessa cosa nel 2007 con la RC212V 800.

Il biennio 2008-2009 è avaro di soddisfazioni per il team se non un paio di podi ottenuti da Elias e De Angelis proprio nel 2009. Nel 2010 Melandri torna in seno al team per fare da “chioccia” ad un rookie d’eccezione, Marco Simoncelli. Risultati al di sotto delle aspettative: Melandri quarto in Portogallo come miglior risultato, Simoncelli quinto al Mugello.

Per l’anno 2011 il team parte con grandi ambizioni. Al fianco di Simoncelli arriva il giapponese Aoyama. Il Sic ottiene gli unici due podi della sua carriera a Brno e Australia prima del tragico incidente di Sepang che se lo porta via.

Nella prima parte del 2012 il team Gresini corre con una livrea total black per ricordare Simoncelli. Bautista, pilota del team, centra due podi, Misano e Giappone. Nel biennio 2013-2014 è lo spagnolo Alvaro Bautista ancora il miglior pilota in classifica per il team.

Dopo 13 anni di Honda, Gresini sposa il progetto di Aprilia, al rientro dopo 12 anni di assenza. Nel biennio 2015-2016 è sempre Alvaro Bautista a “tirare” la carretta di Aprilia. Dal 2017 l’eredità di Bautista è raccolta dal connazionale Aleix Espargarò. Tanti piloti si susseguono sulla seconda RS-GP ma il migliore risulta sempre il catalano, nonostante Aprilia non riesca ancora ad ottenere quei risultati che a Noale si aspettavano.

Se dalla MotoGP nonostante tutti gli sforzi non riesce ad ottenere risultati al livello degli anni con Honda, è nelle classi minori che ottiene le soddisfazioni maggiori. Martin diventa campione del mondo della classe Moto3 nel 2018, Elias primo campione della neonata Moto2 nel 2010.

Nel 2019 si imbarca nel progetto MotoE con la Energica Ego Corsa, il team è Trentino Gresini che annovera Matteo Ferrari e Lorenzo Savadori. A fine stagione è proprio Matteo Ferrari a laurearsi primo campione della neonata categoria elettrica.

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