Cal Crutchlow: “Impossibile per me fare il robot in MotoGP”

Cal Crutchlow: “Impossibile per me fare il robot in MotoGP”

L'inglese è pronto a vivere la sua nuova vita da collaudatore e ha parlato del suo essere stato schietto negli anni e di cosa gli mancherà (o meno) della MotoGP

26.01.2021 ( Aggiornata il 26.01.2021 13:06 )

Fin da quando nel 2011 è arrivato in MotoGP, Cal Crutchlow è sempre stato uno dei piloti più sinceri del paddock, tra i meno “politically correct”. E questo è un aspetto che lui stesso si riconosce, così come ha riferito al sito inglese Crash.net. Oggi che è un ex pilota a tempi pieno, dopo dieci anni di MotoGP, 19 podi e tre vittorie, e a breve inizierà il suo lavoro come collaudatore per Yamaha, l'inglese ha raccontato il suo particolare carattere, che l'ha differenziato dai suoi colleghi. 

L'inglese è sempre stato un personaggio divertente e sulla sua maniera di essere senza peli sulla lingua ha detto: Dico quello che dico perché è quello in cui credo. Se è giusto o sbagliato dirlo, è difficile saperlo! Ma non mento, dico la verità o come mi sento. È per questo che ho sempre avuto un buon rapporto con i media - sì, certo che mi hanno messo in difficoltà un paio di volte, ma alla fine penso che le persone mi rispettassero per come sono realmente”.

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La pecora nera nel paddock


La maggior parte dei piloti agisce in maniera diversa, almeno in MotoGP, e lui stesso ammette: “Sono diverso dai robot che danno l'immagine aziendale e le risposte aziendali che i produttori vogliono. Penso che abbia funzionato bene per me nel corso degli anni e ha funzionato bene anche per i miei sponsor. Ho mantenuto gli stessi per molti anni. Sono stato con Monster per più tempo di qualsiasi altro atleta”.

Crutchlow è sempre stato una persona molto umana e lo conferma ancora una volta con queste parole: “Credo che sia per la mia personalità. Sono più vicino al pubblico. Le persone ci guardano come eroi o qualcosa del genere, che in realtà non siamo. Siamo solo bravi nel nostro lavoro. Come le altre persone sono brave nel loro”.

E ha aggiunto: “Ho avuto un buon rapporto anche con persone che non sono coinvolte nelle corse, perché alla fine della giornata non sono diverse da me. Considerando che molti piloti pensano di essere al di sopra degli altri perché sono in una posizione privilegiata”. La sua filosofia negli anni ha pagato:  "A fine giornata dirò sempre quello che sento, se alcune persone lo considerano arroganza o qualunque cosa a me va bene. Posso ancora dormire la notte".

Pronto a iniziare un nuovo capitolo 


Questo nuovo lavoro porterà molte novità nella sua vita e lui stesso ha spiegato: Il mio obiettivo principale ora è portare mia figlia a scuola. Ho già provato a pianificare con Yamaha di non fare test nei giorni in cui Willow andrà a scuola per la prima volta. È una cosa importante per me e credo di essermi fermato al momento giusto”.

Cosa gli mancherà delle corse? “Sicuramente le gare ei miei amici nel paddock, Jack Miller (qui la sua dedica) e Sam Lowes. Sto passando il testimone a Jack, come pilota più schietto, e a Sammy il mio lato coraggioso e la mia forza, per esempio guidare nonostante gli infortuni. E mi mancheranno anche i team con cui ho lavorato, sarò sempre un loro amico”. Ci sono cose, invece, di cui prorpio on sentirà la mancanza: “I viaggi e la natura politica delle corse. Penso di aver fatto un buon lavoro, l’ho gestita nel miglior modo possibile. Non mi mancherà quella parte. Ma forse non mi piace attenermi alle regole!

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