Joan è giunto terzo al traguardo, ma spiega come a Spielberg la sua Suzuki fosse più performante: "E proveremo ad andare avanti così: mentre gli avversari soffrivano l'usura delle gomme, io avevo un passo gara veloce"
Joan Mir è uno dei piloti più in forma di tutta la MotoGP ed il podio colto a Misano lo conferma. Il maiorchino del team Ecstar Suzuki sa sfruttare a pieno le potenzialità offerte dalla GSX-RR, piegandola al suo volere.
Con il gomito sempre e comunque strisciante su cordoli ed asfalto, il numero 36 spiega quanta sia la gioia derivante dal bel risultato centrato in gara al Marco Simoncelli: "Mi sento veramente felice - le sue parole nel Parc Fermé - ed è vero, si è trattata di una gara impressionante, quella di oggi. Io ho dato il mio cento per cento e tutti i piloti erano molto vicini, se parliamo di passo gara. Io ho avuto qualche piccola difficoltà all'inizio, perché dovevo far scaldare la gomma posteriore Michelin media. Poi, però, ho recuperato spazio e tempo ai rivali che vedevo davanti a me".
In effetti, Joan ha compiuto una sorta di rimonta. Scattato dall'ottava casella, il portacolori argento e blu della Casa di Hamamatsu ha effettuato diversi sorpassi e, con un giro in più disponibile, forse lui avrebbe potuto anche superare Bagnaia. Per quanto riguarda la vittoria, no: Franco Morbidelli ne aveva di più.
La vittoria è il desiderio ed obiettivo di Mir, uno dei protagonisti in crescendo del campionato, che ammette di aver avuto un momento - breve ma intenso - di vuoto: "Per un paio di giri, mi sono mancati - nel senso che gli avversari erano più veloci di lui - ma ho visto che gli altri ragazzi soffrivano di un maggior degrado delle coperture. Io, invece, sono riuscito a mantenere un passo veloce e consistente. Perciò, sono molto soddisfatto: ringrazio la squadra, qui a Misano abbiamo lavorato molto bene. Non siamo stati forti come lo eravamo in Austria, tuttavia, siamo ancora saliti sul podio. Proveremo ad andare avanti così".
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