Rossi da Fazio: “La prof mi disse che non avrei mai fatto soldi con le moto”

Rossi da Fazio: “La prof mi disse che non avrei mai fatto soldi con le moto”
Il pilota di Tavullia ospite a "Che tempo che fa" parla degli inizi della sua carriera e di quello che sarà il futuro

28.01.2019 ( Aggiornata il 28.01.2019 11:28 )

Domenica sera in tv, ad intrattenere il pubblico italiano, è stato Valentino Rossi ospite a “Che tempo che fa”. Una lunga intervista alla quale il Dottore è stato “sottoposto” dal padrone di casa Fabio Fazio con tante domande divertenti alle quali ha dovuto rispondere tra risate e vecchi ricordi.

L'ULTIMA VOLTA – Risale a dieci anni fa l'ultima volta che Rossi è stato ospite nella trasmissione di Rai1. Era il 2009, era il periodo prima dell'inizio del campionato, era l'anno in cui il campione di Tavullia vinse il suo ultimo titolo iridato. E se è vero che i talenti della motogp tra cui anche Vale, della scaramanzia fanno il loro credo, la speranza è che Fazio porti bene anche nel 2019.

INDOVINA IL COLORE – Dopo la pausa che tra poco sta per finire, sabato prossimo Vale volerà a Giacarta in Indonesia per presentare la nuova Yamaha 2019, poi sarà il momento dei test a Sepang. Ma come sarà la nuova M1? La curiosità è tanta, soprattuto per quanto riguarda il colore: “presenteremo soprattutto la grafica, - dice Vale - e non sarà di certo beige. La Yamaha è blu e lo sponsor nero quindi sarà una moto interista tutti gli anni cambia un po'.” Fazio ci scherza su: “ma avrà una punta di giallo, un po' di verde? Del porpora?"

“Forse terra di Siena sul parafango.” - ride Rossi.

GLI INIZI – Il presentatore di Rai1 fa poi vedere un video a Vale in cui, a 15 anni, girava per Tavullia con l'Ape car: “tutto è iniziato guidando l'Ape car – racconta Rossi - ma prima andavo con la minimoto.L'ape car l'ho avuto a 15 anni, andavo a scuola da Tavullia a Pesaro, non facevo in tempo a prendere la corriera e quindi prima andavo in scooter poi avevo freddo e papà Graziano decise di comprarmi l'ape car.”

“Un po' come Fantozzi che calcolava l'arrivo del tram per andare a lavoro.” - dice Fazio. “Arrivavo sempre in ritardo.”- risponde Rossi.

ZERO IN CONDOTTA - E a proposito di scuola c'è una materia che il Dottore proprio non buttava giù quando faceva le superiori, storia dell'arte: “con la prof di arte – racconta – non andavo tanto d'accordo ma la colpa era mia perchè le dissi che non mi interessava, lei la prese male e da lì abbiamo avuto dei problemi. Mi disse che non sarei riuscito a guadagnare soldi con le moto.”

SPIEGAMI LA VELOCITA' – Ma Rossi, il suo riscatto nella vita l'ha trovato proprio con il suo talento, e non solo. Amatissimo da miliardi di fans in tutto il mondo, è entrato anche a far parte del vocabolario Zingarelli che gli ha chiesto di spiegare il termine velocità: “la velocità costringe ad una cura adatta – dice - altrimenti comporta un errore, un rimpianto. Ci vuole testa e fisico.”

IL REGALO – Durante la trasmissione è anche entrata in studio una moto davvero speciale, quella gialla e bianca con grafica storica Yamaha anni '70 usata al festival di Goodwood in Inghilterra. “Dopo che vengono usate – spiega il pilota di Tavullia - i giapponesi ne tengono una mentre le altre le schiacciano, non capisco perchè. Gli ho chiesto di darla a me, ho 4 Yamaha in camera da letto tutte quelle con cui ho vinto il mondiale. Tra queste c'è anche la Yamaha con la quale ho vinto in Sud Africa il 18 aprile 2004 è la più bella vittoria conquistata con l'M1.”

PRESENTE E FUTURO - “Ma insomma, a 40 anni hai capito chi è un pilota?” - chiede Fazio. “Posso dire – risponde Rossi – che mi sento molto vicino ai ragazzi dell'Academy è bello lavorare con i ragazzini, c'è mio fratello e ci sono due che quest'anno corrono contro di me (Morbidelli e Bagnaia). Se mi arriveranno davanti mi gireranno, ma sarà una bella sfida. Passiamo tanto tempo insieme, ci sfidiamo e gli spiego la mia esperienza. È un modo per rimanere giovani, ci spingiamo tutti a migliorare insieme è più bello allenarsi.”

COME NASCE UNA LEGGENDA – Quando Rossi approdò nel Motomondiale cambiò il modo di festeggiare, facendo da apripista anche a tutti i suoi colleghi: “erano idee che nascevano con il fan club, - conclude il 9 volte iridato - il gallo, il bagno pubblico, la bambolina gonfiabile e molto altro, ci sembrava poco festeggiare con una mano alzata e basta. Tutto questo era nato per scherzo e poi ha attratto un sacco di gente, anche gente che non seguiva le moto, ha fatto crescere il motociclismo e in molti hanno iniziato a seguire le moto grazie a me.”

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