Ammonterebbe a 114mila euro la richiesta di risarcimento da parte dei due coniugi che hanno lavorato per dieci anni nella villa di Valentino
Ancora grattacapi legali per Valentino Rossi che dovrà comparire in tribunale. Gli ex custodi della villa di Tavullia hanno infatti chiesto a Valentino 114mila euro di stipendi arretrati. A dare la notizia è Il Resto del Carlino raccontando della diatriba legale che ha avuto origine nel 2016: il 24 dicembre di quell'anno, infatti, Victor Unto di 62 anni e la moglie Jigan Zinaida di 60 che lavoravano da dieci anni per la Domus Mea, società del papà di Valentino Rossi, sarebbero stati licenziati dopo che la villa è stata messa in vendita e dopo che è stata sciolta la società che la gestiva, passando interamente a Valentino Rossi.
LA RICHIESTA – I due coniugi si sono rivolti allora al tribunale del lavoro di Pesaro con la pretesa di avere quanto gli spetta, ovvero 114mila euro, pari a sei mesi di indennità risarcitoria e cinque anni di straordinari non percepiti. La cifra totale sarebbe stata inoltre calcolata sulla base dello stipendio mensile di 2600 euro dell'uomo che svolgeva la mansione di custode e di 1600 euro per la moglie addetta alle pulizie, più tredicesima e tfr.
LA CONTROPARTE – Di parere contrario sono gli avvocati di Rossi, Virgilio Quagliato e Giacomo Cancellieri che hanno negato che i due coniugi ex custodi della villa abbiano fatto degli straordinari in quanto il datore di lavoro, ovvero Valentino, non li ha mai chiesti e pretesi dato che non c'era mai per motivi di lavoro. Intanto, l'udienza è stata fissata per venerdi 12 gennaio quando le due parti compariranno di fronte al giudice Maurizio Paganelli.
Link copiato