Dott. Costa, lettera aperta a Valentino Rossi

Dott. Costa, lettera aperta a Valentino Rossi
Il medico dei piloti dice la sua sul duello di Assen: "Vale, dovevi abbracciare Marquez".

Redazione

30.06.2015 ( Aggiornata il 30.06.2015 12:21 )

Inutile spiegare chi è il dott. Claudio Costa, cosa e quanto abbia fatto per il Motomondiale e rivangare le vecchie ruggini che il fondatore della Clinica Mobile ha avuto in passato con uno dei suoi pazienti prediletti, il nove volte campione Valentino Rossi. Ci limitiamo a riportare la lettera aperta che il dottore dei piloti ha pubblicato sul suo blog in seguito alla gara di Assen e alla rocambolesca vittoria di Rossi. Caro Valentino, in Olanda sei stato strepitoso, vincendo su Marquez. Lui lo è stato altrettanto: lo definirei quasi fiabesco in quell'ultimo giro, in cui ha saputo rifarsi sotto e tentare il sorpasso. È stato il tentativo che tutti ci aspettavamo, nell’ultima curva dell’ultimo giro: una manovra impossibile, che nel cuore di Marquez lo avrebbe portato a vincere la gara. Il fatto, indiscutibile, che nessun provvedimento disciplinare sia stato inflitto al pilota spagnolo, ti ha reso, caro Vale, responsabile del taglio della chicane. Sei stato perdonato, e di fronte al perdono io mi inchino. Questo perdono ha fatto dire, pacatamente ma con convinzione, a Marquez a fine corsa: Io sono il vincitore morale. E io, nessuno me ne voglia, sono d'accordo con lui. Per questo umano motivo mi sarebbe piaciuto che all’arrivo tu abracciassi il tuo rivale come in una festa di fanciulli che vive di birichinate, e lo elogiassi, invece di dichiarare, sarcastico: “Io non ci dovevo essere, all'ultima curva, per Marc, dovevo sparire come in una Play Station”. No, Vale, ci dovevi essere per affrontare la lotta, perché a ruoli invertiti avresti fatto la medesima cosa. Stanne certo e spera che gli dei che ti hanno liberato dalle corde dove ti aveva costretto Marc, regalandoti la geografia favorevole della curva che hai, con arguzia, tagliato, nelle prossime gare non siano in vacanza. Tutti sanno che gli dei non pagano solo il sabato, e che l'unico sabato del motomondiale è quello dell'Olanda. Condivido l'ebbrezza della tua meritata vittoria e ti prego di non dire mai più di volere sparire, anche se solo per scherzo. Nessuno lo sopporterebbe. Perché le leggenda del motociclismo è fatta con le pagine dell’ultima curva di Assen 2015. Tuo, Claudio Costa

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