di Enrico Borghi
PHILLIP ISLAND – Per la prima volta nella storia di questo sport, almeno la storia moderna, vedremo una gara con l'obbligo di entrare ai box in un periodo stabilito – dal giro 12 al giro 14 – per fare il cambio della moto e quindi delle gomme. Insomma, sarà un flag-to-flag sull'asciutto. Anzi, per la precisione si tratterà di un'evoluzione del flag-to-flag perché se piove un pilota può anche scegliere di non rientrare e proseguire la gara, invece questa volta ci sarà l'obbligo per tutti. La decisione è stata presa dopo che la Direzione Gara ha parlato con i costruttori.
A nessuno sarà permesso di fare più di 14 giri con la stessa gomma, quindi tutti dovranno cambiare la moto. E dovranno usare la gomma "hard".
Ci saranno delle strategie? Forse. Ci sarà del casino? È sicuro. Sono tutti d'accordo? No. E così la MotoGP è nel caos proprio nella gara che rappresenta il primo match point per Marquez, che potrebbe diventare campione.
Il problema deriva dalle gomme portate dalla Bridgestone in relazione alle condizioni dell'asfalto (che è stato appena rifatto e garantisce un grip che nessuno aveva immaginato) e alle condizioni meteo (c'è il sole e fa caldo, mentre di solito in questo periodo piove e c'è freddo). Questa volta i piloti hanno avuto a disposizione le gomme sbagliate per il posto sbagliato. «Non ce n'è una che regge la distanza di gara – ha detto Valentino Rossi – : la "soft" fa 5 giri, la "hard" 15, la "extra-hard" 12... Quindi useremo tutti la "hard", ma dovremo cambiare moto».
La gomma si surriscalda, si formano delle bolle, degli strappi: alla lunga si rischia che esploda. Per motivi di sicurezza la Bridgestone già venerdì sera ha informato i team che sarebbe stata stata tolta la gomma “soft”, pensando che la "hard" sarebbe andata bene. Invece non vanno bene nemmeno quelle e così si è capito che la gara non potrà essere come le altre. Sono state discusse tre possibilità: dividere i 27 giri in due, quindi fare due gare con due partenze; fare il flag-to-flag; fare una gara sola di 14 giri. La Direzione Gara alla ha deciso di usare il sistema “flag-to-flag”. E la Bridgestone mette a disposizione le gomme in più, visto che di fatto si correranno due gare in una.
Jorge Lorenzo pensa però che sia pericoloso: «Questa pista, che è velocissima, ha un ingresso e un'uscita dai box che è pericolosa. Avrei preferito fare due gare diverse, oppure una sola gara di 14 giri. Ma non sono io che prendo le decisioni». In risposta a questa osservazione la Direzione Gara ha deciso di disegnare sull'asfalto una linea, come per la Formula Uno, che "guida" i piloti in ingresso e in uscita dalla pit lane.
Valentino Rossi è apparso più rassegnato: «Per me vanno bene tutte e tre le soluzioni. Abbiamo chiesto di spostare in avanti i punti che segnano il tratto in cui devi fare i 60 all'ora. Per il resto, staremo a vedere. Il problema è la sicurezza. Forse sarebbe meglio fare due gare, ma per rispetto degli spettatori si è deciso che si deve fare tutta la gara. E allora l'unica soluzione è il cambio della moto».
Marc Marquez non ha dubbi: «Io avrei voluto una gara sola. Una sfida secca: 14 giri in cui ci si gioca tutto così. Ma fa lo stesso. Il problema è che mentre guidi la gomma tiene, non sembra avere problemi; poi ti fermi e i tecnici della Bridgestone ti vengono a dire che si è surriscaldata troppo, ci sono le bolle, gli strappi, ed è pericoloso. Io non so cosa dire, la situazione è questa: faremo una gara con due moto, con la gomma "hard". E chissà, forse sarà anche interessante».