Fabio precisa: "Per il test team invece Fernandez è ottimo, dato che serve un pilota con fame e che ha guidato una MotoGP di recente. Qui userò una moto diversa da Silverstone"
Una nuova sfida attende Fabio Quartararo, che continua a barcamenarsi in una situazione certamente non idilliaca targata Yamaha, all’interna della quale anche le decisioni relative ai futuri piloti di Iwata riguardano direttamente il francese. Fabio infatti cerca sostegno per accelerare lo sviluppo della M1, ed un nuovo tester come Augusto Fernandez può essere linfa vitale.
“Da mesi sto spingendo per avere come tester in Yamaha un pilota che ha guidato di recente una MotoGP - spiega Fabio - e che ha tanta fame. Fernandez lo caldeggio da tanto tempo, e penso che se sarà veloce potrà fare delle wild card, e se sarà rapido in queste wild card potrà tornare a correre a tempo pieno. Penso potrà ottenere info utili”.
Yamaha sta anche decidendo insieme a Pramac i pilota della nuova squadra satellite, con due piloti esperti come Miguel Oliveira e Jack Miller in rampa di lancio.
“La verità è che non abbiamo tempo, dobbiamo migliorare in fretta, e con due piloti esperti dovremmo migliorare più velocemente. I piloti giovani sono utili per il futuro, ma ora ci serve esperienza, e dipende anche dalla durata dei contratti di questi piloti, ma non voglio entrare troppo nel tema, dato che da tutti si può trarre qualcosa di utile”.
Messo da parte il mercato Fabio spiega i piani per il Red Bull Ring, con una importante differenza rispetto a Silverstone.
“A Silverstone abbiamo provato una moto, mentre qui torneremo a quella standard, che abbiamo usato in Germania ed in Olanda. Questo perché vogliamo lavorare più sulla nostra base, senza provare troppe cose, anche perché avremo un test martedì e mercoledì in cui farlo. Sappiamo che così facendo il risultato potrebbe risentirne, ma è meglio così”.
Il francese entra poi nel dettaglio, relativamente al tracciato ed alle moto a disposizione.
“Qui l’aderenza non è mai mancata, ed i primi due settori dovrebbero aiutarmi, mentre nell’ultimo dovrei faticare. Con la moto che userò dovrei avere delle mancanze in termini di velocità di percorrenza e di facilità nel curvare, ma l’obiettivo è mixare questa moto con quella di Silverstone, per migliorare. Quest’ultima non l’ho scartata, semplicemente ha dei punti forti ed altri deboli, e serve capire come sfruttarla. In questo senso il test di Misano sarà cruciale, anche per capire la direzione da prendere”.
Purtroppo al momento Yamaha resta lontana dalla vetta, e Quartararo è il primo a sapere che quanto fatto finora non è stato abbastanza.
“Le modifiche che abbiamo compiuto esternamente alla moto sono anche le più importanti dell’ultimo periodo. A Barcellona abbiamo modificato l’aerodinamica ed è risultata migliore, ma l’aderenza che ci serve non si trova in questo modo. Quando c’è aderenza la moto funziona, ma appena questa cala il divario tra la M1 e le altre moto si amplia non poco. In questo senso dovremmo crescere sotto l’aspetto elettronico”.
Dorna ci ripensa: sarà di 22 il numero massimo delle titolari in MotoGP
Link copiato