MotoGP Qatar, Marquez: "Quest'anno capirò se la mia parabola discendente è iniziata"

MotoGP Qatar, Marquez: "Quest'anno capirò se la mia parabola discendente è iniziata"© Luca Gorini

Marc a cuore aperto: "Il 2020 mi ha cambiato la vita, ora devo essere realista e non farmi prendere dal panico se finirò una gara 14°. Ad oggi mi spaventa il mio istinto"

07.03.2024 ( Aggiornata il 07.03.2024 17:07 )

Manca sempre meno all’inizio ufficiale della nuova vita di Marc Marquez, che nel frattempo regala spunti e riflessioni degne di nota. Nel giovedì del Qatar infatti lo spagnolo ha forse pronunciato le parole più sentite tra quelle proferite nell’arco dei vari incontri tra piloti e media, tra la voglia di ritornare a sorridere e la necessità di tenere a bada alcuni aspetti del proprio carattere.
 
“Quest’anno capirò se è iniziata la mia fase discendente. L’anno scorso – spiega Marc - i miei cattivi risultati sono imputabili anche alla situazione di Honda, dopo un 2020 che ha cambiato la mia vita. Ora mi servono risposte e quindi tempo: se un giorno finirò la gara 14° non mi dovrò far prendere dal panico. Per uno come me magari essere competitivo vuole dire lottare per le prime posizioni, ma non me lo aspetto da subito: non posso costruire una casa dal tetto. Per il resto devo solo essere realista ed accettare la situazione attuale”.
 
Predica calma dunque lo spagnolo, la stessa calma che servirà anche in gara, una situazione che – in sella alla Ducati – Marc deve ancora sperimentare.
 
La cosa che più mi spaventa al momento è il mio istinto, il quale potrebbe portarmi a fare cose diverse da quanto programmato, come ad esempio guidare come se fossi ancora su una Honda, invece devo riuscire ad agire diversamente. Vengo da un inverno completamente diverso dai precedenti: prima ero solito provare cose per lo sviluppo della moto, mentre questa volta ho potuto concentrarmi solo su me stesso ed adattare il mio stile alla moto. Non sono pronto per il podio o la vittoria ma passo dopo passo vedremo dove saremo”.

Marquez vuole imparare dagli altri ducatisti

Chi si aspettava – almeno a parole – un Marquez subito arrembante deve quindi ancora una volta ricredersi, con lo spagnolo impegnato piuttosto a rubare il più possibile da chi, a partire da Bagnaia, può vantare maggiore esperienza sulla Ducati.
 
“So cosa ho passato e so dove voglio arrivare ma servirà tempo: non vengo qui per vincere subito, sarebbe un errore, anche perché negli ultimi 2 anni non ho mai vinto. Serve creare una base e imparare dai piloti Ducati che conoscono bene la moto. Non voglio dimenticare che vi saranno alti e bassi, lo abbiamo visto anche per altri piloti. Quando sono arrivato in Gresini ho cercato di adattarmi alla moto ed al team, anche perché non puoi spostare tutto nella tua direzione. Prima voglio vedere come lavorano, poi magari parleremo di compromessi. Altri hanno già vinto con questa moto e questo team quindi fanno un ottimo lavoro”.
 
In conclusione il portacolori Gresini non risparmia parole al miele per i vertici Ducati, nonché per quel Pedro Acosta che punta ad emularlo.
 
“Ho subito avuto un ottimo supporto dai vertici ducati: uso la moto 2023 come deciso, ma soprattutto senza un ottimo rapporto con i boss di Ducati non avrei firmato. Ho sentito subito rispetto ed è importante. Acosta ha dimostrato talento, e quando si è talentuosi si sale in sella e si è veloci. Potrebbe battere i miei record e sarà parte della MotoGP del futuro”.

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