Pecco Bagnaia e Jannik Sinner: il nuovo volto dello sport italiano e mondiale

Pecco Bagnaia e Jannik Sinner: il nuovo volto dello sport italiano e mondiale© Luca Gorini\Wikipedia

Il due volte campione del mondo della MotoGP ed il vincitore degli ultimi Australian Open si sono definitivamente presi la scena del panorama sportivo

12.02.2024 ( Aggiornata il 12.02.2024 19:53 )

Negli ultimi mesi, i nomi di Pecco Bagnaia, bicampione del mondo della MotoGP, e Jannik Sinner, numero 4 del ranking ATP e vincitore degli Australian Open 2024, sono stati frequentemente associati tra loro. Tale convergenza riflette una crescente esposizione mediatica, alimentata dai loro significativi successi sportivi. Questi trionfi hanno catapultato entrambi gli atleti sotto i riflettori, attirando l'attenzione non solo degli appassionati di tennis e MotoGP, ma anche del pubblico generalista. Non è un caso che sulle tracce dei due volti nuovi dello sport italiano e mondiale si sia inserita la prestigiosa e rinomata kermesse del Festival di Sanremo 2024 (nel quale Bagnaia è stato protagonista durante la quarta serata), quasi a certificare un'impennata di popolarità che per certi versi, seppur in modi obiettivamente diversi e con un'intensità (al momento) minore, ha ricordato l'inizio dell'epopea mediatica di Valentino Rossi.

Eppure, il carattere, la personalità ed il carisma di Jannik Sinner e Pecco Bagnaia, tanto simili tra loro, si sono mostrati visibilmente diversi rispetto a quelle del nove volte iridato di Tavullia, pur non mancando di una forte dose di abilità ed efficacia nel fare breccia nel cuore degli appassionati e nelle menti dei meno addentro ai rispettivi mondi (il tennis e la MotoGP per l'appunto). Curioso notare come l'approccio alla vittoria di Bagnaia e Sinner sia caratterizzato da una differenza significativa rispetto ai loro storici predecessori, come Adriano Panatta e Valentino Rossi. Mentre Panatta e Rossi erano noti per un'energia estroversa ed un carisma esplosivo, Sinner e Bagnaia incarnano un tipo di leadership più introspettiva, una determinazione fredda, una spiccata moderazione nonché una certa riservatezza. 

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Freddi, calcolatori e spietati: analogie e differenze tra Pecco Bagnaia e Jannik Sinner

Dapprima riferimento dei rispettivi movimenti nazionali, poi in vetta al mondo. Pecco Bagnaia e Jannik Sinner hanno affrontato una crescita umana e sportiva molto simile, caratterizzata dal sacrificio, dal lavoro e da un approccio freddo, calcolatore ed intensamente finalizzato alla realizzazione dell'unico obiettivo realmente previsto, la vittoria; cercata in tutti i modi, tramutando quanto appena descritto in furore e cattiveria agonistica. Nel tessuto intricato di ogni contesto sportivo, la trasformazione dell'atleta da una condizione di calma e moderazione a una di feroce e implacabile determinazione durante il confronto rivela un aspetto psicologico di profondo interesse di cui Sinner nel tennis e Bagnaia in sella alla sua Ducati sono fortunati e riusciti esempi. In entrambi i casi, infatti, assistiamo ad una simbiosi complessa tra la serenità metodica fuori dal campo e la spietata competitività nell'arena della competizione.

Ed è quello stesso approccio ponderato e riflessivo, d'insieme ad una concentrazione mirata e una preparazione meticolosa che è riuscita a colpire l'audience generale, confezionata ovviamente, da una mole di risultati senza la quale non saremmo qui ad analizzarne gli aspetti. Questa dualità psicologica degli atleti di élite, (quasi sempre prerogativa dei campioni; vedasi le caratteristiche umane e sportive di Roger Federer e Rafael Nadal, per restare in tema) non solo solleva interrogativi intriganti sulla natura umana, ma apre anche una finestra sull'essenza stessa della competizione sportiva e sull'abilità dei due giovani campioni italiani nel non perdere mai la bussola nonostante le forti pressioni interne dettate dagli avversari ma anche esterne, relativamente alle aspettative che il loro talento genera. 

Percorsi simili: nel 2022 la consacrazione, nel 2023 l'ingresso nella storia 

Non sono solo gli aspetti caratteriali a collegare sportivamente Pecco Bagnaia e Jannik Sinner, bensì anche quelli relativi ai percorsi che li hanno portati a prendersi la vetta del mondo. Durante i primissimi anni di carriera l'altoatesino si trasferì dal suo paese natale, Sesto, in provincia di Bolzano, a Bordighera, in Liguria; una scelta molto simile a quella effettuata da Bagnaia, che nel 2014 decise di trasferirsi a Tavullia per dedicarsi interamente alla sua carriera avvalendosi della protezione della VR46 Academy. Nel 2019, anno del debutto di Bagnaia tra i grandi della MotoGP, Sinner saliva per la prima volta alla ribalta trionfando nelle Next Gen ATP Finals, mentre l'anno successivo coincise con il primo podio del campione di Chivasso in top class ed il primo titolo ATP dell'altoatesino. Nel 2021 Sinner e Bagnaia effettuarono quel tanto agognato "click mentale" che segna la linea di confine tra la bravura e l'eccellenza. L'alfiere della Ducati vinse infatti le sue prime gare in MotoGP mentre Sinner concluse l'anno nei primi dieci della classifica mondiale.

Nel 2022 l'anno della conferma per Sinner e della consacrazione per Bagnaia, con quest'ultimo che si laureò campione del mondo per la prima volta in MotoGP e la seconda se considerate tutte le classi. Dal canto suo, l'altoatesino conquistò per la prima volta la semifinale in uno slam, a Wimbledon per la precisione, dove venne poi sconfitto dal numero uno al mondo, Novak Djokovic. Fino ad arrivare alla stagione appena conclusa in cui Bagnaia è riuscito nell'impresa di ripetersi vincendo il suo secondo titolo consecutivo in classe regina, mentre Sinner ha ottenuto dapprima il suo primo trofeo in un Masters 1000, successivamente la finale alle ATP Finals di Torino ed infine la recente vittoria agli Australian Open, uno dei quattro tornei più importanti in ambito tennistico. Talento, lavoro e risultati. Ecco servita la ricetta vincente dei due nuovi volti del panorama sportivo italiano e mondiale. 

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