Caschi d'Oro Motosprint: la nostra notte degli oscar tra passato, presente e futuro

Caschi d'Oro Motosprint: la nostra notte degli oscar tra passato, presente e futuro© GPAgency

Talento, sorrisi e celebrazioni: questi gli ingredienti principali della 44° edizione. Da Bagnaia a Cadalora, passando per Orioli e Rinaldi, con i successi ed i sogni a due ruote come filo conduttore 

Presente in

02.02.2024 17:20

Sorrisi, celebrazioni e uno sguardo al passato per planare sul futuro. È la notte dei Caschi d’Oro 2023, una 44° edizione ricca di talento grazie alle icone di ieri, oggi e – nelle speranze – domani, sintomo di un movimento motociclistico italiano che continua a godere di ottima salute.

Da Luca Cadalora fino a Pecco Bagnaia, passando per Andrea Dovizioso e leggende del fuoristrada come Antonio Cairoli, Edi Orioli e Mario Rinaldi. "In questi giorni si parla tanto di Sinner, ma noi abbiamo da due anni il nostro numero 1 nel 'ranking' del motociclismo, la MotoGP, è giusto sottolinearlo per ricordare i successi del nostro movimento" ha voluto ribadire il presidente della Federazione Motociclistica Italiana Giovanni Copioli dal palco del BPER Forum Monzani di Modena, nel cuore della Motor Valley emiliano-romagnola, fiore all’occhiello del presidente della Regione Stefano Bonaccini, presente all’evento.

La soddisfazione di Bonaccini, l'orgoglio di Dovizioso

“Non sarà un caso che questa è l’unica regione con il nome di una strada – le parole dense di orgoglio di Bonaccini – che può vantare piloti e Case sia delle due che delle quattro ruote. Marquez e Hamilton si sono avvicinati all’Emilia–Romagna con Ducati e Ferrari: hanno riconosciuto il valore, del resto siamo gli unici ad ospitare F1, MotoGP, SBK e Formula E”. Sia l’inglese che lo spagnolo hanno scelto il rosso, e nel caso di Marc si tratta di quella Ducati che anche ai Caschi d’Oro ha fatto incetta di statuette, tra MotoGP e SBK.

Quella Ducati che tanto ha caratterizzato la carriera di Andrea Dovizioso, una delle stelle più brillanti di Modena, diviso tra un passato brillante sull’asfalto e un presente sulla terra, con il suo nuovo tempio del cross – lo 04 Park di Monte Coralli a Faenza – sempre più attivo. “Non sono più abituato a questi palchi, ora passo tanto tempo tra la terra, ma sono felice di quello che sono riuscito a trasmettere negli anni, sono cose che scopri quando ti ritiri”.

1 di 2

Avanti
  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi