MotoGP, Tardozzi: "Marquez? Ducati sa gestire anche i problemi più grossi"

MotoGP, Tardozzi: "Marquez? Ducati sa gestire anche i problemi più grossi"© Luca Gorini

L'INTERVISTA - Parla il Team Manager: "Ci aspetta uno scontro tra titani interno nel 2024. Da pilota avrei rubato a Pecco la serenità nei momenti difficili, e può migliorare ancora"

28.11.2023 14:19

Se Pecco Bagnaia dovesse selezionare un manipolo di uomini fidati per andare nella giungla, Davide Tardozzi sarebbe certamente tra i prescelti. La definizione di team manager sta infatti stretta al 64enne due volte campione tricolore delle derivate dalla serie, tra le anime di quel team ufficiale Ducati salito nuovamente sul tetto del mondo proprio grazie a Bagnaia, del quale Davide conosce ormai ogni movimento, e con il quale ha vissuto sia l’amarezza della sconfitta che la dolcezza della vittoria.

“Il titolo ha un sapore dolcissimo, assolutamente – dice – il giorno dopo realizzi ancora di più quanto hai ottenuto. Siamo già in parte focalizzati sul 2024, dato che in seno alla Ducati ci attende uno scontro titanico”.

Ripercorrendo la stagione non si può non citare il GP di Barcellona, con l’incidente spaventoso di Bagnaia. Cosa ricorda di quell'ora di angoscia e di quando vi hanno detto che il pilota fratturato non era Pecco ma Enea Bastianini, arrivato al Centro Medico sulle proprie gambe?

“Barcellona mi ha lasciato una forte angoscia, ma fortunatamente è andata bene. Rivedendo le immagini, che tra l’altro a mio avviso la Dorna sta trasmettendo troppo spesso, non si può non ammettere come quell’incidente abbia segnato in negativo la stagione di Pecco, che nonostante questo è riuscito a gestire tutto ottimamente, ottenendo tanti podi e vincendo delle gare. Lui tende a negarlo, ma penso che quell’incidente abbia lasciato un piccolo segno: spero, anzi ne sono certo, che recupererà del tutto durante l’inverno, così avremo ancora una volta un Pecco super competitivo”.

Avere tutti i favori del pronostico ha creato problemi nel corso della stagione?

“Non direi. Pecco è cresciuto dal punto di vista mentale, quindi la consapevolezza derivante dal numero 1 è stata un’imposizione a fare bene. Bagnaia è maturo, non credo che questo sia stato un ostacolo: le cadute iniziali in Argentina e Texas sono state una grande lezione, relativamente a ciò che non deve accadere nel 2024, quando più di quest’anno si vincerà anche grazie ai piazzamenti”.

Il paragone con il passato, a Pecco per arrivare al livello di Marquez e Rossi servono altri titoli

E’ stato più entusiasmante vincere il titolo rincorrendo, come nel 2022, o difendendosi dagli attacchi dei rivali come quest’anno?

“Visto tutto quello che è successo anche quest’anno metterei i due titoli sullo stesso piano. Anche se pathos e sapore sono differenti”.

Se ripensa alle stagioni con Andrea Dovizioso, quando soltanto un alieno come Marc Marquez vi aveva impedito di iniziare a vincere prima, aumenta la soddisfazione attuale?

“Certo. Essere stati al livello di Marc in quegli anni è fonte di soddisfazione. Abbiamo combattuto con uno dei piloti più veloci della storia, quindi ci onora aver battagliato e a volte vinto con lui. Essere alla sua altezza ha fatto capire a tutti quanto il lavoro della Ducati fosse buono”.

Se le dico Bagnaia come Valentino Rossi e Marquez che effetto le fa?

“Per arrivare a loro servono altri campionati (sorride ndr), ma già viviamo una grande soddisfazione”.

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