Marquez si racconta: la decisione, il primo test con Ducati e la voglia di sorridere

Marc spiega: "Se non mi diverto non ha senso restare, ho pensato anche a fermarmi per un anno. A Honda ho detto che un atleta non ha il tempo di una Casa, ma è un arrivederci"

12.10.2023 12:03

Dopo settimane di parole, dubbi e previsioni Marc Marquez ha definito il proprio futuro. Alla rottura con Honda infatti è seguito – oggi – l’annuncio del suo arrivo nel team Gresini, mossa che segna sicuramente uno spartiacque nella storia recente della MotoGP. Lo spagnolo dunque ha tanto da spiegare di cosa abbia pensato nell’ultimo periodo, ed effettivamente è un fiume di parole.
 
“E’ stata una decisione molto difficile – apre Marc - la più dura della carriera. Interrompere un rapporto come quello che ho con Honda non è semplice, tanto che la settimana scorsa è stata complicata emotivamente: a volte serve uscire dalla tua zona di comfort. Negli ultimi 4 anni ho sofferto, mi serviva un cambiamento per tornare a divertirmi, dato che voglio continuare a correre per tanti anni. Gresini è una famiglia con un'ottima moto, e ha già dimostrato il suo potenziale sia con Bastianini che con mio fratello. La cosa più importante però è tornare a sorridere sotto il casco”.
 
Alex che ovviamente ha giocato un ruolo importante nell’arrivo di Marc, anche solo come punto di riferimento in relazione al potenziale di Gresini e della Ducati, quella stessa Ducati che Marc potrebbe guidare già a Valencia.
 
“Ho parlato con mio fratello ma più del team che della moto, anche perché ogni pilota ha il proprio stile. Sono l’unico a sapere di cosa ho bisogno. Sembra che sarà possibile guidare la Ducati a Valencia, ma ne stiamo ancora parlando”.
 
Un altro punto importante da chiarire è legato alla squadra, con Marc che non sembra intenzionato a fare rivoluzioni in seno al suo nuovo team.
 
“Siamo ancora in trattativa per la questione squadra, dato che solo oggi ho firmato con Gresini, dopo aver iniziato a parlare solo pochi giorni fa. Parlare con i membri del mio team è stato molto utile, abbiamo parlato da amici: spero di poter portare almeno un meccanico, ma non voglio portare la mia squadra, dato che non voglio distruggere né il team Honda né Gresini. Sono io che ho scelto e devo adattarmi”.

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Marquez tra l'addio a Honda e l'arrivo in Gresini

Lo spagnolo torna poi a parlare di come si è arrivati a questa decisione.
 
“Un anno di pausa era una delle possibilità, dato che correre senza divertirmi non avrebbe avuto senso. Voglio lottare nel presente, i risultati del passato non contano. Non voglio rivelare gli altri piano per rispetto degli attori coinvolti: Gresini ha fatto una scommessa aspettandomi, mentre a Honda ho detto che un atleta non ha lo stesso tempo di una casa. Ora voglio finire bene con il mio costruttore attuale, poi vedremo cosa mi riserverà il futuro”.
 
Futuro che per ora è rappresentato da un contratto di un anno, dopo il quale probabilmente tutto sarà più chiaro.
 
“Un contratto di anno era l’unica opzione per me, dato che quando sei in un momento duro hai dubbi anche su te stesso. Ho sempre detto che se non mi diverto non ha senso restare, così ho scelto di tornare in un team familiare, con una buona moto. Dopo 11 anni con la stessa moto non sarà semplice cambiare, ma vado in cerca della giusta motivazione. Il fatto di essere stato spesso la migliore Honda mi regala fiducia, ma vi saranno tanti elementi nuovi per me”.
 
In conclusione l’oramai ex bandiera Honda torna proprio a parlare della casa alata, e di quanto sia stato difficile decidere di cambiare colori.
 
“Nella prima parte dell’anno ero competitivo con Honda, ma prendendo troppi rischi. Ora ne sto prendendo meno, anche perché ho dovuto fare i conti con alcuni infortuni, che mi hanno insegnato ad avere pazienza. Potevo restare in Honda con un grande stipendio, ma mi serviva una nuova sfida e Gresini è il posto giusto. Dall’esterno forse è sembrato che giocassi, ma in realtà ogni settimana le cose cambiavano. A Misano pensavo al 90% di restare in Honda, anche dopo il test, invece le cose sono poi cambiate. Martedì ho deciso cosa fare. Con Honda non è un addio ma un arrivederci”.

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