Problematica MotoGP 2023: ha ragione Marquez o Honda?

Alex Rins salterà il Gran Premio di Silverstone, pensa a guarire sposandosi (auguri!), programma il futuro colorato blu Yamaha e mette in (ulteriori) guai Marc Marquez. Come sarebbe a dire? Perché asserire tal concetto? Semplice: il motivo è spiegato dalla vittoria centrata dal pilota LCR ad Austin, su una delle piste preferite dell'otto volte iridato. Affermarsi negli Stati Uniti a bordo della RC213 V satellite ha posto l'otto volte iridato in una posizione, i vertici HRC nella opposta. Per traiettorie destinate alla congiunzione sino a 2024 scaduto, gli scontri si sprecano.

Marc sarebbe "difendibile", ma HRC la pensa diversamente

Cade, ricade, casca e ci ricasca. Il vortice negativo instaurato e instauratosi da e attorno a Marquez è micidiale, uno dei peggiori visti a oggi in MotoGP. Il binomio super vincente ammirato sino al 2019 si è tramutato in notizia solo quando le parti si ritrovano distese nella sabbia o in "lite" di fronte ai microfoni e TV.

Il trentenne di Cervera sostiene fermamente che la RC213 V sia "ferma", ossia, non competitiva. Il paragone messo in atto con le rivali è spietato, raccontato dai risultati magri raccolti. Marc si è ritrovato spesso e malvolentieri al Medical Center, col morale a terra e la classifica bloccata. 

In virtù del palmares detenuto - otto titoli iridati: 125, Moto2 e ben 6 in classe regina - il numero 93 andrebbe "difeso", sia dalla carta stampata, sia da chi lo gestisce. Noi confermiamo che sia un peccato vederlo così in affanno, mentre qualcuno la pensa diversamente. Chi e come mai?

Honda Vs Marquez: anziché esplodere, si implode

Quando Marchio e marchiato si scontrano, sono dolori. Per loro stessi, chiaramente. E vi diremo di più: il livello della esplosione delle parti corrisponde al CV da esse firmato negli anni. Ottima premessa per un litigio silente - mica tanto - acceso tra HRC e Marquez.

L'operato del box Repsol è lo stesso di sempre: gran lavoro, nella ottimizzazione del materiale spedito dal Giappone, sviluppato dai collaudatori, disponibile nei weekend di gara. Sinceramente, non ci sentiamo di criticare meccanici e tecnici del team. Contestualmente, come si fa a contestare il valore di uno dei più sensazionali talenti espressi dalle due ruote nell'ultimo... cinquantennio?! Impossibile, sebbene sia onesto scrivere come, forse, Marquez abbia bisogno di "resettarsi", ripristinando il senso della misura proverbiale di ogni corridore. 

Nell'insieme delle due valutazioni, ricordiamo come la RC213 V del catalano abbia espresso la maggior competitività nei weekend sinora consumati, assenze a parte. Pole position a Portimao, podio da terzo posto nella stessa Sprint, incidente e stop per infortunio. Dal rientro di Le Mans, fasi spettaocolari e voli, cadute e velocità, ruolo di Honda più veloce del lotto. Sì, ma un collega e connazionale, nel frattempo, aveva fatto meglio...

Marc, senza la vittoria di Rins, avresti ragione tu

Credete a queste parole: ogni qualvolta Marc si dimostri insofferente verso la RC213 V, un uomo giapponese - spesso più di uno - ricorda a Marc come la stessa moto, anzi in versione satellite, abbia vinto un Gran Premio domenicale, battendo l'armata Ducati.

Questa Honda è guidata da Alex Rins, al primo anno equipaggiato dall'Ala dorata. Anch'egli catalano, figura nell'eccellente LCR, formazione satellite capace di arrivare seconda ad Austin, portando al Marchio di Tokio il risultato più pesante a oggi conquistato. 

Poi, come spiegato, il successo della gara delle gare. Sì, il Gran Premio. L'unica occasione in cui una Desmosedici abbia dato ragione a una MotoGP rivale. La vittoria del barcellonese ha messo nei guai Marquez perché, fidatevi, a ciascuna lamentela corrisponde l'appunto: Ehi, guarda che Rins ha vinto al CoTA. La sua è una Honda satellite, non una RC213 ufficial"... Per la serie: ti lamenti, gli altri vincono, se te ne