Roberto Locatelli: “Nella classifica delle piste, il Mugello è una delle più difficili”

Roberto Locatelli: “Nella classifica delle piste, il Mugello è una delle più difficili”© Getty Images

ESCLUSIVA | Ai nostri microfoni il coach della VR46 Academy in vista del Gran Premio d’Italia sul tracciato del Mugello

07.06.2023 ( Aggiornata il 07.06.2023 18:04 )

Nella nostra “Road to Mugello” abbiamo avuto modo di chiacchierare con un altro dei grandi interpreti della pista toscana sulla quale ha colto tre successi, tutti in 125, ovvero Roberto Locatelli. Oggi è il coach della VR46 Academy e ci racconta come ci arrivano i “suoi” ragazzi a questo importante appuntamento, oltre a spiegare la situazione sicurezza.

Roberto, con quali aspettative arriviamo al Mugello? 

Le aspettative sono quelle di fare un buon lavoro, sia mio a livello di coaching della VR46 Academy che per la Fantic. Spero di servire per arrivare ad ottenere il massimo, cercare di fare quello che è nelle nostre capacità sia nella messa a punto che nelle soluzioni per guidare più veloci possibile. Abbiamo grandi avversari in tutte le categorie, andare solo per vincere non è la frase giusta, si va per fare un grande lavoro.”

Sei uno dei grandi interpreti del Mugello, qual è la tua vittoria più bella?

Hanno tutte una loro bellezza. La più bella però rimane sempre la prima, perché è una sorpresa da prima volta, fa la differenza. Bella anche la seconda per replicare il successo dell’anno precedente e due volte di fila diventa bellissimo. La terza è arrivata nel 2004, a quattro anni di distanza dalla seconda, ha avuto un sapore particolare. Correvo ancora in 125 con l’Aprilia dopo essere passato in KTM con la quale non mi sono trovato molto bene.” 

Cosa significa da italiano vincere al Mugello? 

Significa tanto perché hai i tifosi vicini e tutti quelli che ti vogliono bene, nella classifica delle piste è una di quelle più difficili. Ce ne sono altre come Portimao ed Aragon, era bello vincere al Mugello perché una vittoria portava poi al titolo.”

 

I momenti VR46 e Fantic verso il Mugello


Da coach VR46 e Fantic, come ci arriva il gruppo a questo evento? 

Il gruppo ci arriva molto bene, pensando all’impresa di Bezzecchi a Le Mans. Il Bezzecchi in versione 2023 fa parte ormai dei protagonisti della MotoGP, sono rimasto affascinato da quello che riesce a fare. Poi, anche il buon inizio di Luca Marini con il secondo posto ad Austin. Mooney VR46 che è primo nella classifica delle squadre, grande stagione. Per Vietti con Fantic un inizio difficile per via anche della penalità del 2022 da scontare a Portimao, un buon quarto posto a Le Mans. Abbiamo pagato lo scotto di qualifiche non perfette in alcune gare che ci hanno fatto trovare in mezzo al traffico.”

Italia quindi in grande spolvero in due categorie su tre al Mugello, mentre in Moto3 si fa fatica…

L’Italia nella Moto3 è un po’ più in difficoltà, ma i protagonisti annunciati sono pronti. Non mancano gli italiani veloci, è questione che giri bene tutto e quindi bisogna avere pazienza. Speriamo che il Mugello faccia scoccare quella scintilla nei nostri piloti.” 

A proposito di VR46, cosa ne pensi delle parole di Bagnaia post Le Mans?

Ho letto ciò che è stato giudicato, provo ad interpretarlo. Di ciò che uno dice, generalmente, viene preso quello che fa più notizia. Pecco è un professionista, non credo che sia stato critico in questa frase che è stata riportata, non credo si sia buttato in una frase mal interpretata. E’ stata fatta notizia su quello che ha detto.

Come giudichi l’aspetto sicurezza di questo inizio di stagione?

La Sprint vista da fuori è molto bella, per i piloti è abbastanza impegnativa. E’ quasi come un “time attack”, tutti danno tutto subito dal via mentre con la gara lunga il massimo lo davano in una certa parte della gara. Il venerdì decreta molto di quello che il risultato del sabato e della domenica; quindi, c’è chi dà oltre il 110%. La gara diventa molto battagliera, non pericolosa, aumenta i rischi ma fa parte dello sport. I piloti sono più intelligenti di chi fa le regole. Sanzionerei un po’ meno le situazioni tipo Bezzecchi a Le Mans e Bagnaia a Jerez, non ha senso restituire la posizione, non è stato fatto niente di male.”

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